"La maggior parte delle persone in sala mi conosce. Sapete che non mi piace girare intorno a un argomento. Parlerò a tempo debito, aspetterò il momento giusto. Ma se dicessi davvero come è andata l'estate scorsa, tutti rimarrebbero scioccati. Sono state scritte tante cazzate sul mio conto. Ci sono stati momenti in cui ho pensato davvero di poter esplodere, cinque anni fa probabilmente lo avrei fatto. Ora mi sono concentrato su quello che so fare meglio: giocare a calcio", firmato Romelu Lukaku che dal ritiro della nazionale belga ha rotto il silenzio circa quello avvenuto quest'estate con il suo trasferimento saltato all'Inter. Lukaku negli ultimi giorni di calciomercato dopo i flirt con Juventus, Milan e alcuni club arabi alla fine è finito alla Roma del suo grande mentore José Mourinho anche se in tanti hanno parlato di ripiego più che di scelta vera e propria.
Lukaku ha poi continuato nel suo affondo sibillino, ma senza mai citare nessuno in particolare e ha ringraziato Radja Nainggolan per averlo messo in contatto con la Roma: "Sono come LeBron James, gioca da tanti anni e ha dovuto sopportare molte cose. Ma ogni estate lavora duro e smentisce tutti. Rispondo anch’io in campo. Sono state dette tante cose su di me, ma sono concentrato sulla Roma e sul Belgio. Ho lavorato duro tutta l'estate, come vedete sono in buona forma e voglio continuare così. Anche lo staff tecnico della Roma è rimasto colpito dal mio stato di forma al mio arrivo. È il campo che parla. Devo ringraziare anche Radja Nainggolan per aver dato il mio contatto alla Roma”.
La ricostruzione di questa strana vicenda
Per capire bene cos'è successo, però, bisogna riavvolgere il nastro al 10 giugno, giorno della bruciante finale di Champions League persa dall'Inter contro il Manchester City con il belga in campo nel secondo tempo, al posto di Edin Dzeko, e sfortunato e impreciso in due-tre occasioni da rete che avrebbero potuto cambiare le sorti della partita. L'Inter perde, il belga viene criticato dai media ma i tifosi sono dalla sua parte e si augurano di rivederlo in maglia nerazzurra anche nella stagione successiva.
Il 13 giugno, tre giorni dopo Istanbul, Lukaku rompe il suo silenzio e affida ai social il suo pensiero per "scusarsi" virtualmente con i tifosi dell'Inter: "Prima di tutto voglio ringraziare tutti i tifosi dell’ inter per l’amore e il sostegno per tutta la stagione. Voi ragazzi ci siete stati accanto in ogni momento e personalmente voglio ringraziarvi per questo. Non doveva succedere…Abbiamo dato tutto. È una sensazione di merda per tutti noi che amiamo questo bellissimo club...Ma l’Inter ha ancora fame e torneremo a combattere con la speranza di raggiungere un giorno quel momento in cui si scrive la storia...".
"L'Inter ha ancora fame e torneremo a combattere", queste le parole di Big Rom che facevano intendere la sua volontà di restare in nerazzurro. Detto, fatto dato che Beppe Marotta, Piero Ausilio e Dario Baccin hanno lavorato per più di un mese, e forse anche di più, ai fianchi del Chelsea per convincere a cedere il 30enne di Anversa a cifre congrue visto il suo lauto ingaggio da 7,5 milioni di euro più bonus.
Il 14 luglio del 2023 in serata arriva l'accordo tra l'Inter e il Chelsea per il cartellino del giocatore: 30-35 milioni di euro più bonus. Tutto fatto tra i due club ma c'è un grande problema: Lukaku non risponde al telefono e si fa negare sia dai Blues che dai nerazzurri. Nelle ore successive emergono alcuni particolari, rilanciati nei giorni precedenti da un'indiscrezione del Corriere dello Sport, circa un flirt segreto tra l'entourage di Lukaku e la Juventus.
Il silenzio da parte del belga regna sovrano nei giorni a seguire mentre l'Inter dalla sua parte fa notare un forte disappunto e comunica l'interruzione di ogni tipo di trattativa con il Chelsaa per riportarlo a Milano. Marotta, Ausilio, Zanetti e poi anche i compagni di squadra, a partire dai suoi amici Lautaro Martinez, usano parole non troppo tenere per definire il comportamento del belga e nel frattempo le settimane passano.
Secondo i rumors Lukaku prova più di una volta a fare pace con l'Inter trovando muri altissimi davanti a lui. Dopo i vari no all'Arabia e l'accordo non trovato tra Chelsea e Juventus per il passaggio di Vlahovic a Londra e di Big Rom a Torino ecco "l'ultima spiaggia Roma" per Lukaku che il prossimo 29 ottobre a San Siro sfiderà il suo recentissimo passato con 50.000 fischietti, fischi, cori e striscioni pronti ad "accoglierlo" nuovamente questa volta da avversario, quasi da nemico per com'è andata a fine la storia.
In tutto questo grande caos, Lukuku ha lanciato qualche segnale social ma senza esagerare con alcuni suoi ex compagni come Lautaro Martinez che gli hanno addirittura tolto il "follow" sui social. Qualcuno anche parlato del condizionamento della madre nelle sue scelte mentre il canterano nerazzurro Federico Dimarco gli ha riservato una stoccata: "Conta solo la maglia" e ora dopo un mese e mezzo dal suo arrivo a Roma ecco la sua volontà di rompere il silenzio per raccontare, forse, la sua verità. Il belga non ha dato tempistiche ma si prennunciano settimane di fuoco sull'asse Roma-Milano perché senza mai nominarla, Big Rom ce l'ha evidentemente con il suo ex club.
Idee chiare
Lukaku, dal ritiro della nazionale belga, ha poi fatto il punto sulle voci di mercato che sono circolate in estate sul suo conto: "Sapevo perfettamente cosa sarebbe successo quest'estate. C'erano alcuni club in cui certamente non sarei andato. In definitiva, devi anche valutare ciò che è accaduto nel campo del calcio e personale negli ultimi anni e ho fatto la mia scelta al riguardo (dire no a Juventus e Milan?; ndr). Al Hilal? Sono stato onorato, ma dopo le conversazioni non ero ancora completamente convinto. Sono il più grande club del Medio Oriente e la competizione diventerà una delle più grandi del mondo, ma non volevo ancora lasciare l'Europa".
In tanti hanno poi asserito come il belga ci fosse rimasto male per il trattamento riservatogli da Simone Inzaghi nell'ultimo periodo visto che gli è sempre stato preferito Edin Dzeko.
In tanti hanno parlato di rapporto compromesso definitivamente quando il tecnico nerazzurro ha deciso di non schierarlo titolare contro il Manchester City nella finale di Champions League: "Le opportunità da gol mancate in finale di Champions? I primi giorni mi sentivo un po’ a disagio, ma la mia mente era spenta per quello che era successo nei giorni precedenti. Ne parlerò più avanti". Frecciata scoccata da parte del belga ma chissà quando verrà fuori la sua verità su questa intricata e assurda vicenda.
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