Spalletti, Di Lorenzo, Zielinski: l'oro di Napoli arriva da Empoli

Luciano Spalletti ha un passato da giocatore e da allenatore dell'Empoli, mentre il capitano del Napoli Di Lorenzo, Zielinski e Mario Rui provengono dalla società toscana. Tutti e quattro sono stati grandi protagonisti dello scudetto azzuro

Spalletti, Di Lorenzo, Zielinski: l'oro di Napoli arriva da Empoli

Il Napoli ha vinto il terzo scudetto della sua storia e l'ha fatto con cinque giornate d'anticipo al termine di una lunga ed entusiasmante cavalcata. Gli uomini di Luciano Spalletti hanno dominiato in lungo e in largo e i numeri di questo campionato parlano molto chiaro visto che per continuità, qualità e proposta di gioco, il suo Napoli è stato superiore a tutti gli altri. Miglior attacco per distacco della Serie A e miglior difesa del torneo unite a 25 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte: è questo il ricco bottino della banda Spalletti che ha iniziato la sua carriera da allenatore ad Empoli, fucina in questi anni di tanti talenti che sono poi diventati protagonisti nel massimo campionato. Basti pensare al capitno del Napoli Giovanni Di Lorenzo, Piotr Zielinski e Mario Rui, tre grandi protagonisti della cavalcata tricolore ed ex giocatore del club toscano. Non solo loro, però, dato che in Serie A ci sono anche Ismael Bennacer, Rade Krunic e Krijstian Asllani che militano tra le fila di Milan e Inter.

Spalletti "empolese"

Il tecnico di Certaldo ha chiuso la sua carriera da giocatore, nel 1993, disputando le ultime due stagioni proprio con la maglia dell'Empoli in serie C1. Una volta appese le scarpe al chiodo, Spalletti ha dunque iniziato la sua carriera da allenatore tra le fila del club toscano. Dal 1993 al 1995 tra le giovanili e per tre stagioni, dal 1995 al 1998, in prima squadra. Nel 1996, sotto la sua guida, l'Empoli viene promosso dalla serie C alla serie B e l'anno successivo il club toscano viene promosso in Serie A. Nel 1997-98 l'Empoli disputa un buonissimo campionato di Serie A chiudendo al 12esimo posto (campionato a 18 squadre), frutto di 10 vittorie, 7 pareggi e 17 sconfitte. Da lì ha poi avuto il via la sua carriera da allenatore che l'ha portato sulle panchine di Sampdoria, Venezia, Udinese, Ancora, Roma, due volte, Zenit San Pietroburgo (con tanto di titolo di campione di Russia), Inter e appunto Napoli con la prima affermazione in Serie A a 64 anni suonati.

Il capitano

Giovanni Di Lorenzo ha fatto tanta trafila per arrivare a questo meritato scudetto, vinto con la fascia di capitano al braccio (dettaglio di non poco conto). Dopo aver militato tra le fila di Lucchese, serie D, Reggina in serie B e serie C, Cuneo e Matera in Lega Pro, nel 2017 approda all'Empoli in Serie B diventando fondamentale nella promozione in Serie A l'anno successivo. Nel 2017-2018 gioca 37 presenze su 38 in Serie A e segna cinque reti risultando uno degli uomini migliori e catturando l'attenzione proprio del Napoli che lo acquista per soli 8 milioni di euro. Oggi, dopo quattro stagioni in azzurro, il palmares dice 178 presenze, 12 reti più uno scudetto e una Coppa Italia. Come detto, è lui uno degli uomini cardine di questo Napoli scudettato.

Sette meraviglie

Chi è ormai da sette anni al Napoli ed è diventato uno dei capisaldi della squadra azzurra è Piotr Zielinski. Dopo un periodo nel settore giovanili dell'Udinese si mette in mostra per due anni in prima squadra e nel 2014-2015 viene acquistato dall'Empoli dove in due anni gioca 66 partite segnando 5 reti. Nell'agosto del 2016 il Napoli lo acquista per 15 milioni di euro più il prestito dell'esterno colombiano Camilo Zuniga e sette anni è riuscito a diventare il faro del club azzurro: quasi 320 presenze condite da 48 reti in tutte le competizioni, unite a dedizione, abnegazione e a grandi qualità tecniche e fisiche che l'hanno reso uno degli imprescindibili della gestione Spalletti ma anche delle precedenti. Se il Napoli ha vinto lo scudetto tanti meriti sono i suoi non solo per quanto dato in campo ma per quanto dato fuori.

Costanza e dedizione

Mario Rui è giunto alla sesta stagione con la maglia del Napoli e anche lui ha un passato tra le fila dell'Empoli. Tre anni tra serie B, una stagione e Serie A (due anni) con oltre 100 presenze a referto. Nel 2015-2016 "transita" alla Roma, ma gioca solo 9 partite in totale e a fine anno viene ceduto al Napoli in prestito con obbligo di riscatto. Il terzino portoghese ha sempre risposto presente con la grinta, con lo spirito di sacrificio e con le sue galoppate sulla fascia sinistra.

Quest'anno la concorrenza del giovane Olivera gli è servito per restare sulla corda e sul pezzo ed è stato lui alla fine il titolare della squadra di Luciano Spalletti che ha appena vinto il terzo meritato scudetto della sua storia.

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