La sparata di Platini: "Perché non giocare a calcio in dieci?"

L'ex campione francese e della Juventus, Michele Platini, lancia una proposta per migliorare la spettacolarità del calcio

La sparata di Platini: "Perché non giocare a calcio in dieci?"
00:00 00:00

Una cosa è certa: di calcio Michel Platini capisce. Non solo perché è stato un campione indiscusso, ma anche perché in seguito è stato un apprezzato dirigente, fino a guidare l'Uefa dal 2007 al 2016. Resosi conto, come molti del resto, dei problemi che sta vivendo il mondo del pallone, ha gettato nella mischia una proposta per certi versi bizzarra: perché non giocare in dieci per squadra anziché in undici?

La provocazione l'ha fatta nel corso di un'intervista a RmcSport. Partendo dagli eccessi di tatticismio che si vedono in certe partite, ha analizzato: "Bisognerebbe forse togliere un giocatore e giocare in dieci". La proposta parte da lontano: "Nel Novecento si è iniziato a giocare in undici, ma allora i giocatori correvano meno, erano più lenti e anche meno forti fisicamente. Quindi potrebbe essere una buona cosa limitare il numero di giocatori perché si libererebbero degli spazi”.

Platini osserva: "La gente della mia generazione non guarda più il calcio perché non si ritrovano più. Nel gioco di possesso, si fanno troppi passaggi in avanti più che indietro. Non critico, ma alla mia epoca si vedeva un calcio più offensivo".

Le modifiche regolamentari si possono fare, ci mancherebbe. E se ne sono fatte parecchie nel corso degli anni. Basti pensare che un tempo si poteva passare la palla indietro al portiere, senza che questi fosse obbligato a toccarla con i piedi. Eliminando questo tocco indietro si impresse un enorme cambiamento al gioco del calcio, riducendo il gioco ostruzionistico e i tempi morti. La decisione fu presa nella primavera del 1992 e la modifica entrò in vigore nell'estate successiva. Fu una rivoluzione tattica, anche se molti inizialmente non se ne resero conto.

E pensare che, in origine, il portiere poteva toccare il pallone con le mani in ogni zona del campo (questo fino al 1887). Poi si capì che era una "licenza" eccessiva, e il tocco di mano all'estremo difensore fu concesso fino alla sua metà campo di gioco. Successivamente, dal 1912, la riforma che è durata fino ad oggi: il portiere può usare le mani entro la propria area di rigore.

Questa breve digressione storica solo per dire che le regole si sono sempre cambiate, senza particolari drammi.

Ma siamo proprio sicuri che giocare con un uomo in meno per squadra cambierebbe (in meglio) le partite? E, se così fosse, allora perché non con due in meno?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica