Non sarà solo l’astinenza da campionato a rovinare le feste ai tifosi della Vecchia Signora. La procura federale e la stessa Uefa avrebbero messo la lente d’ingrandimento sulla società torinese. Se le inchieste parallele trovassero sufficienti prove, le sanzioni potrebbero non solo colpire la Juventus ma anche giocatori e procuratori complici nella famosa “manovra stipendi”. Magari non scoppierà a breve, ma questo regalo sotto l’albero rischia di fare andare di traverso ai tifosi bianconeri non solo il panettone ma anche l’uovo di Pasqua.
Le sanzioni? Forse a primavera
Nell’inchiesta pubblicata dalla Gazzetta dello Sport, si legge come i pm dell’indagine Prisma abbiano rilevato la violazione degli articoli 93 e 94 delle Norme organizzative interne federali, alle quali ogni società di calcio è sottoposta. Non direttamente, ma si capisce che la violazione è stata rilevata. Si legge che “a differenza della prima manovra, questa seconda è apparsa sin da subito connotata dall’esistenza di ulteriori scritture private riguardanti stipendi dei giocatori (non solo di Cristiano Ronaldo) e non depositate, contrariamente a quanto prescritto dalle norme in materia, contenenti proprio l’impegno incondizionato della Juventus al pagamento degli stipendi rinviati”. Se fosse provata, questa violazione potrebbe costare qualche punto di penalizzazione alla Juve ma soprattutto la squalifica di calciatori e agenti che firmarono i famosi accordi.
La pietra dello scandalo è la cosiddetta “manovra stipendi” messa in atto nelle stagioni impattate dalla pandemia. Quella che era stata venduta come la rinuncia a quattro mesi di stipendio in realtà avrebbe riguardato solo una mensilità, con le altre rimandate all’anno dopo per non rendere ancora più pesante il buco in bilancio. Alla procura della Figc interessa di più come gli accordi supplementari tra società e giocatori siano stati “occultati all’esterno della sede sociale” e come riguardassero il “pagamento incondizionato dell’intero stipendio” anche se il calciatore si fosse accasato altrove. Il fatto che siano stati trovati lo scorso 23 marzo nello studio legale che segue la Juve andrebbe contro alle regole del calcio, che specifica come accordi del genere debbano essere conclusi o presso la Lega Calcio o la Federcalcio stessa.
Se lo spauracchio dei tifosi, l’ennesima retrocessione d’ufficio, è quantomai improbabile, calciatori e procuratori rischierebbero in prima persona. L’inchiesta, secondo il codice sportivo, non può andare oltre i 60 giorni ma potrebbe addirittura servire un supplemento. Possibile, quindi, che questa spada di Damocle rimanga sulla testa della Vecchia Signora fino alla fine della stagione, con sanzioni che slitterebbero quindi alla prossima.
La Uefa e la questione Superlega
Non è solo la Federcalcio ad osservare con interesse l’indagine della Procura di Torino ma anche la Uefa. Se il 1° dicembre era arrivato l’annuncio dell’apertura di un indagine sulla società torinese, la questione stipendi potrebbe complicare non poco le cose anche su questo fronte. L’accordo siglato lo scorso 23 agosto con l’autorità del calcio europeo potrebbe andare a gambe all’aria nel caso fossero trovati “nuovi fatti sostanziali”. In questo caso la Juve potrebbe rischiare parecchio mentre non è chiaro se calciatori e procuratori potrebbero essere coinvolti o meno.
Le “misure disciplinari” annunciate a suo tempo dalla Uefa, nel caso della Juve, potrebbero essere una multa, la trattenuta dei proventi derivanti dalla partecipazione alle coppe, la limitazione del numero di giocatori iscrivibili nella lista A fino a quelle più pesanti: la squalifica o l’esclusione dalla Champions. L'incubo di società e tifosi è quello più difficile da provare ma è certo che a Nyon si farà di tutto per arrivarci, specialmente visto che la faida per la Superlega ha lasciato ruggini non indifferenti.
Oltre al risultato dell’udienza preliminare del processo a Torino, avrà decisamente il suo peso il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, atteso a marzo. Se al parere negativo dell’avvocatura generale dovesse seguire una condanna, le sanzioni per le ultime irriducibili della Superlega, Real Madrid, Barcellona e Juventus, sarebbero quasi certe. Oltre ad una pesante multa, potrebbero arrivare anche penalizzazioni sportive tali da mettere a rischio la nuova gestione Elkann e il nuovo corso della società torinese.
Anche in questo caso i tempi saranno
piuttosto lunghi: fonti bene informate reputano che a Nyon si punti a chiudere tutto entro giugno, un mese che potrebbe vedere un uno-due giudiziario italo-europeo tale da mettere al tappeto la Vecchia Signora.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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