In Tribunale vince la Superlega: la sentenza che ribalta tutto nel mondo del calcio

Fifa e Uefa non potranno impedire la concorrenza della Superlega: decade ogni genere di provvedimento disciplinare già determinato dalle due potenze del calcio

In Tribunale vince la Superlega: la sentenza che ribalta tutto nel mondo del calcio

Fifa e Uefa non possono in alcun modo impedire la concorrenza della Superlega, né tantomeno pensare di detenere il monopolio del mondo del calcio europeo: la sentenza pronunciata dal Tribunale provinciale di Madrid ha accolto l'appello della A22 Sports contro il Tribunale mercantile numero 17, respingendo pertanto l'opposizione della stessa Uefa.

La sentenza

Il quotidiano spagnolo As, che è riuscito a leggere le motivazioni alla base della clamorosa decisione favorevole alla Superlega, ha riportato gli aspetti più salienti della vicenda. "Fifa e Uefa non possono giustificare il loro comportamento anticoncorrenziale come se fossero gli unici depositari di certi valori europei", si legge sul giornale iberico, "soprattutto se questo deve servire da scusa per sostenere un monopolio dal quale poter escludere o ostacolare l'iniziativa di quella che aspira ad essere la sua concorrente, la Superlega".

Nessuna tutela dell'integrità del calcio europeo, quindi, sarebbe alla base della posizione espressa dalle due potenze del mondo del calcio."Alla luce delle indicazioni che ci sono state messe a disposizione", proseguono infatti i giudici,"non ci sembra giustificabile il comportamento dei convenuti a tutela degli interessi generali del calcio europeo, bensì che italiano. Quella che si avverte è un'azione che ha tutte le caratteristiche di un ingiustificabile abuso da parte di chi detiene una posizione dominante".

La posizione egemonica non è l'unico aspetto della vicenda sotto la lente di controllo, visto che il Tribunale provinciale di Madrid mette in dubbio anche la presunta capacità da parte dell'Uefa di autosostenersi con la distribuzione economica prodotta esclusivamente dalle sue competizioni calcistiche continentali. "Inoltre, non possiamo presumere in questa procedura cautelare che il meccanismo di distribuzione degli utili utilizzato da Fifa e Uefa, che non è contrassegnata o controllata da un regolatore pubblico indipendente", spiegano ancora i giudici, "costituisce necessariamente il meglio possibile per gli interessi generali dello sport".

Cosa può accadere

La rivoluzionaria sentenza del tribunale di Madrid impone quindi a Uefa e Fifa di astenersi dall'adottare qualunque genere di provvedimento disciplinare ai danni delle società coinvolte nella vicenda Superlega, e di rilasciare dichiarazioni, nel corso del procedimento, che possano impedire o ostacolare in modo diretto o indiretto la costituzione e lo sviluppo del nuova Lega.

Fifa e Uefa non potranno altresì, sempre durante il procedimento, neppure annunciare o minacciare ritorsioni disciplinari o pecuniarie nei riguardi delle società calcistiche, dei dirigenti, del personale dipendente o dei giocatori che risultino coinvolti nel progetto Superlega. Le due superpotenze del calcio non avranno alcun potere per escludere dalle proprie competizioni club o calciatori che partecipano alla costituzione della Superlega.

Ma nella sentenza si parla anche di far decadere ciò che eventualmente era stato determinato prima di essa: qualora già sussistano misure disciplinari che rientrano nei casi sopra citati, Fifa e Uefa devono immediatamente adoperarsi affinché tali provvedimenti

decadano o siano rimossi, risultando privi di effetto.

Il capitolo conclusivo e decisivo della vicenda si svolgerà in Lussemburgo, laddove si dovrà riunire e pronunciare la Corte Europea.

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