La truffa del finto incidente stradale con parente nei guai colpisce ancora. Stavolta sono finiti nella trappola l’ex arbitro internazionale di calcio e opinionista televisivo Paolo Casarin e la moglie, ingannati e depredati per un valore complessivo di circa 40mila euro.
Secondo la ricostruzione del Giorno, Casarin ha presentato denuncia ai carabinieri della stazione di San Donato Milanese la sera del 27 agosto, a poche ore dal raggiro andato in scena qualche ora prima. Tutto comincia il pomeriggio di dodici giorni fa. L'ex arbitro riceve una telefonata da una persona che si spaccia per militare, che gli spiega che c’è un verbale urgente da ritirare, legato in qualche modo a un incidente che avrebbe visto coinvolto il figlio come conducente dell’auto che ha investito qualcuno.
A quel punto l’ottantaquattrenne, che iniziò ad arbitrare nella massima serie nel 1971 e che tra il 1990 e il 1997 ha ricoperto anche l’incarico di designatore dei fischietti delle partite di Serie A e B, si mette in macchina e si dirige verso il centro di San Donato, seguendo tutte le indicazioni dell’interlocutore. Di tanto in tanto, cade la linea, ma la nuova chiamata arriva immediatamente: è la tecnica che i truffatori usano abitualmente per non interrompere mai il dialogo con il loro bersaglio di giornata. L'obbiettivo è quello di impedirgli di provare a contattare il familiare coinvolto nel fantomatico incidente.
Intanto Casarin continua a girare in auto per una trentina di minuti, assecondando le indicazioni del truffatore telefonico. A un certo punto, all’ennesimo ritardo del presunto ufficiale giudiziario che dovrebbe consegnargli l’atto urgente, l’ex fischietto si spazientisce e interrompe la chiamata, forse dopo aver intuito che c’è qualcosa che non va in quella strana e infinita trafila. Così decide di tornare a casa, ma lì trova la brutta sorpresa. Sì, perché nel frattempo qualcun altro si è presentato alla porta di casa sua per la seconda parte della truffa. La moglie viene pressata e spinta a radunare in fretta e furia tutto quello che di prezioso ha in casa.
La donna, frastornata e spaventata dall’improvvisa irruzione dell'altro truffatore, esegue gli ordini e consegna denaro e monili d’oro, sperando che quella somma basti a risolvere i problemi del figlio. Che in realtà sta benissimo e non è stato coinvolto in alcuna controversia legale. A Casarin non resta altro da fare che recarsi dai carabinieri per sporgere querela per truffa.
Le indagini degli investigatori dell’Arma partiranno quasi certamente dall’analisi approfondita delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate vicino alla casa dei Casarin e lungo il tragitto percorso in macchina dall’ex arbitro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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