Ubriaco alla guida. Condanna a sei mesi di carcere e patente ritirata per Rugani

Il difensore è stato condannato per guida in stato di ebbrezza. La pena, sospesa con la condizionale, prevede anche la confisca della sua Maserati, e una multa di 2mila euro

Ubriaco alla guida. Condanna a sei mesi di carcere e patente ritirata per Rugani
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Guai per Daniele Rugani. L'ex difensore della Juventus, da questa stagione in prestito all'Ajax, su cui incombeva l'accusa di guida in stato di ebbrezza, ha ricevuto pessime notizie dal tribunale di Torino, a poche ore dal match dei lancieri in Europa League contro l'Union Saint-Gilloise. L'esito? Patente revocata e condanna a 6 mesi di carcere. La sentenza prevede anche la confisca della sua automobile, una Maserati Levante Trofeo, e una multa di 2mila euro. La pena è sospesa grazie alla condizionale.

I fatti risalgono 21 luglio 2023. È notte, Rugani sta guidando la sua auto lussuosa. A bordo, oltre a lui, non c’è nessuno. Ha bevuto alcolici: parecchi, almeno all'apparenza. Esce di strada, per fortuna senza urtare contro altri veicoli. A qual punto arrivano le forze dell'ordine, notano che ha gli occhi lucidi e puzza di vino. Lo sottopongono all’alcoltest. Risultato: 1,56 grammi di alcol per litro di sangue, insomma oltre il triplo del consentito. Pochi minuti dopo il test viene ripetuto e arriva la conferma: 1,54.

Le forze dell’ordine ritirano subito la patente a Rugani, che l'ha riottenuta soltanto pochi mesi fa. Per l’ex bianconero è poi scattata la denuncia, da cui prende forma il processo che si è appena concluso. Rugani avrebbe potuto risolvere la questione giudiziaria pagando una sanzione di 5mila euro. Questa la sanzione inflitta dal giudice con il decreto penale di condanna, che gli avrebbe evitato il processo e avrebbe portato all’estinzione del reato dopo due anni, con fedina penale nuovamente pulita.

Ma allora perché non l'ha fatto? Se avesse accettato di pagare, gli sarebbe stata sequestrata la Maserati. E pare che Rugani tenga molto alla sua macchina. A quel punto i legali del difensore hanno invece presentato opposizione, chiedendo l’ammissione alla messa alla prova: in altre parole, l’estinzione del reato con i servizi sociali. Il giudice però ha rigettato la richiesta, seguendo la linea della Procura di Torino, dando il via al giudizio immediato, conclusosi oggi.

Va sottolineato che la sentenza di primo grado prevede comunque la confisca del mezzo, ma il calciatore farà ricorso, come ha anticipato il suo avvocato, e può ancora sperare di riottenerla.

Prima della sentenza, l'avvocato Raffaele Tecce ha provato a scagionare il difensore: "L’apparecchio usato per rilevare il tasso alcolemico era stato revisionato in un centro non autorizzato. Per questo, non possiamo fidarci del risultato dell’alcoltest e dobbiamo considerare solo ciò che hanno rilevato le forze dell’ordine. Non basta l’alito vinoso per sostenere che Rugani fosse ubriaco".

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