Ma il Var avrebbe fischiato il rigore di Iuliano su Ronaldo?

Non l'abbiamo ancora superato e forse non lo faremo mai: era fallo o no? Nell'epoca delle polemiche da Var, l'impressione è che anche la tecnologia non sarebbe servita a niente

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Scriveva Nick Hornby, "non supereremo mai questa fase". Certo, lui parlava dell'amore incodizionato per l'Arsenal, ma il concetto è replicabile. Ci sono situazioni, concetti, oppure momenti della vita che non è concesso di oltrepassare. Per i calciofili poi si potrebbe fare una ridda di esempi. Ne basti uno, però, visto che siamo nella "settimana santa" del derby d'Italia. Basti il contatto più clamoroso della storia del pallone, che ha già valicato il quarto di secolo, ma è un ricordo che non avvizzisce. Torino, stagione 1997/98. Cinque giornate alla fine del campionato, compresa questa. Juve a 69 punti, Inter a 65. Iuliano che va a sbattere su Ronaldo o Ronaldo che si schianta contro Iuliano? L'insuperabile dilemma è servito. L'immagine è nitida. Come se fosse ieri. Oggi possiamo giusto avanzare un timido quesito: sarebbe servito il Var? Considerati i buchi collezionati fino a qui, probabilmente no. O forse sì?

25' della ripresa: il cataclisma

Juventus avanti 1-0 in questo tiepido pomeriggio di aprile. Ha segnato Alex Del Piero. La partita però è apertissima. L'inter di Simoni e del Fenomeno è incollata ai bianconeri e assolutamente determinata a rimetterla in pari. Attacca a organico dispiegato, assetata. Ed eccoci qua, di nuovo nel loop, ancora e ancora. Venticinquesimo minuto di quella ripresa. In fondo non ce ne siamo mai andati. Contrasto Zamorano-Birindelli. Pallone che schizza tra i piedi di Ronaldo, che punta l'area di rigore con la consueta velocità ipersonica. Gente che si alza tutta in piedi sugli spalti. Ora tira, ora tira. Nulla, non tira. Perché proprio mentre si dirige come un missile verso la porta sbatte contro Mark Iuliano. Botta terribile. Contusione di corpi. Petto contro petto. Segue un boato che scuote l'aria. Rigore in tutti gli universi possibili, per gli interisti. Fallo di sfondamento di Ronaldo, per gli juventini. L'arbitro Piero Ceccarini da Livorno accede a questa seconda tesi. Non fischia. L'azione prosegue, nell'incredulità generale. Simoni entra in campo e perde inevitabilmente l'aplomb: è una furia.

West stende Del Piero, rigore per la Juve

Si ribalta rapidamente il fronte. Edgar Davids in profondità per Zidane, che serve a suo volta Del Piero. Il dieci bianconero entra in area, Taribo West sopraggiunge con eccessiva irruenza ed ecco fatto: rigore per la Juve. Apriti cielo. Da un penalty negato ad uno concesso. Simoni grida a Ceccarini "si vergogni, si vergogni!". In campo si accende una mischia furibonda, che coinvolge tutti, portieri compresi. Moratti assiste attonito dagli spalti, avvolto in un lungo cappotto color cammello. Moggi minimizza. Lippi chiede di darci un taglio. Eppure il rigore per l'Inter sembrava sacrosanto: perché mai Ronaldo, che stava andando a concludere verso la porta, sarebbe dovuto andare a sbattere di proposito contro Iuliano? La posizione era ottima, non avrebbe avuto senso. Ma niente, Iuliano invece reclama il fallo ai suoi danni. Lui è rimasto quasi fermo, non poteva scomparire, è il fenomeno che gli è franato addosso. Bagarre totale. La moltiplicazione dei richiami e dei cartellini. Blasfemie ed epiteti dalle tribune. Poi in qualche modo la partita riprende. Del Piero calcia il rigore e lo sbaglia, ma il risultato non cambierà più. La Juve si porta a più quattro e conserva intatto quel vantaggio, fino alla vittoria dello scudetto. L'Inter può soltanto ribollire di rabbia.

Il Var avrebbe aiutato?

Torniamo allora alla domanda iniziale.

E se ci fosse stata la tecnologia? Se fosse intervenuto il Var? A dire il vero, considerato che a 27 anni di distanza da quell'episodio ancora non riusciamo a dare una risposta definitiva, pur essendocelo riguardato al rallenty almeno un milione di volte, verrebbe da dire che no, non avrebbe comunque aiutato. Ronnie che sbatte su Mark, o viceversa? Di certo c'è soltanto che non l'abbiamo ancora superata, e probabilmente non la supereremo mai. Aveva proprio ragione Nick Hornby.

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