«Cancellerò rapallizzazione dal dizionario»

«Cancellerò rapallizzazione dal dizionario»

Immobilisti a chi? Opere, opere e ancora opere per la Rapallo che verrà, quella del sindaco Mentore Campodonico, quella che aspetta il nuovo Puc con un bel po' di interventi già ultimati, cantieri in corso e qualche progettino ambiziosi da ribaltarne il concetto e ridisegnarne l'anima. Tipo centro congressi «vero», 1200 posti, spazi per attività collaterali, box interrati e centro sportivo coperto nel complesso dell'Istituto Emiliani. Oltre i bla bla e i disegni ad effetto, tutto lì, nero su bianco. Sorpresa. E l'ex cinema Italia? Altri piani e pensieri. Polemiche al palo, a quasi due anni e mezzo dall'elezione, Campodonico fa il punto. Un po' schivo, uso alla sintesi e senza ostentazioni; solo qualche elenco di cosa fatte per mettere i chiodi e non perdersi via, nella magnifica illusione di programmi elettorali ululati e polverizzati dagli eventi. Altra storia qui, passo passo per arrivarci al grosso, al salto, all'innesco.
Bordate sindaco, vi hanno tacciato di immobilismo. Cosa rispondiamo?
«Con i fatti, naturalmente. Le cito solo qualcosina che era urgente sistemare, cui abbiamo messo mano non appena mi sono insediato. Mi riferisco alle opere già ultimate di restyling di villa Queirolo, asilo Rainusso, caserma dei Carabinieri, ex Pretura, recupero dell'antico muro di via Avenaggi e parco Casale; via Pellerano Murtula, e soprattutto la strada di accesso al nuovo polo ospedaliero prima inesistente. Senza contare gli interventi di manutenzione in centro e nelle frazioni a tradurre quell'idea di valorizzazione armonica della città su cui si fonda il nostro approccio socio-culturale-politico».
Affrancarla dalla rapallizzazione si può?
«È quello che vogliamo. La città deve ripartire da un disegno forte che la movimenti nelle sue rotte fondamentali. Prendiamo il centro storico, il nostro salotto buono. Stiamo riqualificandolo nelle sue vie cuore come Magenta, Vico della Rosa, via degli Oratori e via Bove. Ma la chicca sarà il Chiosco della musica che con il Castello è l'altro simbolo della città: nuova pavimentazione, riqualificazione e pedonalizzazione della piazzetta perché il centro storico sia in presa diretta col mare».
Beh, logico approccio da biglietto da visita, ma nelle frazioni che aria tira?
«Ricorda il concetto di valorizzazione armonica? Semplicemente coniugare e sintonizzare. A San Maurizo di Monti sono partiti i lavori per l'area ludico-sportiva; mentre grazie alla convenzione con Italgas siamo riusciti garantire metano anche a San Martino di Noceto, Foggia, Savagna e Rocche di Santa Maria, rispondendo ad una lunghissima attesa».
Con Casa Gaffoglio quando si parte?
«Praticamente subito. È social housing col lascito che Attilio Gaffoglio nel 2002 elargì al Comune col vincolo di realizzare un museo, già aperto, e una residenza per anziani autosufficienti, quella che andiamo a realizzare. Otto appartamenti, quattordici posti letto e tre piani fuori terra; inserita in un circuito virtuoso cui appartengono già i servizi sociali e Casa Castagneto. Costo: 1.950.000 euro di cui 900.000 del lascito Gaffoglio e 700.000 dalla Regione. Senza contare la valenza storico-artistica dell'intervento che va a recuperare l'antico chiostro agostiniano annegato in una struttura moderna per restituirlo al suo valore autentico».
E per il ponte mobile di piazza Cile, quasi da approccio futurista, a che punto siete?
«I lavori iniziano la prossima settimana con la realizzazione del ponte Bailey per la viabilità provvisoria e, solo dopo, l'abbattimento dell'attuale ponte che verrà sostituito con quello mobile. E qui non si scherza perché dietro il progetto ci sta quel detonatore potentissimo che consentirà di cambiare l'assetto della città. Ossia l'opportunità di avviare una serie di interventi ad oggi preclusi: parlo della realizzazione di box sotto la chiesa di Sant'Anna e la nuova chiesa stessa, con la conferenza dei servizi in sede deliberante prevista per il 16 ottobre. Poi gli 800 posti auto sotto il Macera a rivoluzionare la zona. La stessa piazza Cile verrà declinata in aree verdi e il bocciodromo riposizionato nell'attuale campo a cinque. E parte anche la passerella pedonale sul Boate che collegherà via Milano al punto d'incrocio con la nuova chiesa. Contiamo di consegnare il ponte entro l'estate 2010».
E finalmente il Puc. L'ultimo risale al 1986 e voi siete a presentarlo più di vent'anni dopo: un margine ampio per ipotecare il futuro.
«Lo portiamo all'approvazione del consiglio la prossima settimana e davvero conterrà le linee guida della Rapallo che sarà. Solo un'anticipazione: finalmente il piano di fattibilità di un centro congressuale vero al servizio dell'intero Tigullio nel complesso dell'Istituto Emiliani. Sala convegni di 1200 posti, sale minori, un impianto sportivo coperto di 500 posti e 200-300 box interrati, con riqualificazione della zona di via Bolzano e via Cerisola e miglioramento della viabilità. Dopo l'analisi in consiglio, verrà lanciato un concorso internazionale. In corso abbiamo anche il progetto preliminare sulle piscine».
Due anni e mezzo e un lavoro mica da ridere, che in ballo c'è la Rapallo in fuga dal suo spettro...


«Abbiamo lavorato alacremente, è vero, e quella stessa macchina comunale, attaccata spesso e volentieri da un consigliere, s'è dimostrata efficiente e capace anche di progettare in house la nostra Rapallo del futuro».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica