Il candidato anti-clandestini pronto per l’ultima spallata

PratoC’è una statistica che ha impressionato i pratesi nelle ultime settimane: dall’inizio dell’anno stanno arrivando in città 9 nuovi immigrati regolari ogni giorno. Una media altissima che va ad aggiungersi al carico di 25mila stranieri trasferiti qui nell’ultimo ventennio, con una stima di altri 50mila clandestini e una fuoriuscita di denaro (lecita e illecita) stimata intorno al miliardo di euro, soprattutto in direzione Cina. A Prato vive, infatti, la più numerosa comunità cinese d’Europa e non a caso le ultime settimane di campagna elettorale nella città del tessile si giocano sul terreno dell’immigrazione. Con un’aggravante per la sinistra: il Pd la settimana prossima proverà ad approvare in Consiglio regionale una proposta di legge per consegnare a ogni clandestino in Toscana una tessera di riconoscimento in modo da garantirgli servizi medici aggiuntivi rispetto all’emergenza. Una legge voluta soprattutto dal presidente della Regione, Claudio Martini, che da sindaco di Prato fra l’88 e il ’95 fu colui che maggiormente contribuì al primo ingresso in massa dei cinesi in città. Una legge che il candidato sindaco Pd, Massimo Carlesi, ragioniere, ex assessore al traffico che mollò l’incarico dopo furibonde contestazioni, ha definito «ottima». E che il Pdl ha già annunciato di voler contrastare fino a raccogliere le firme per un referendum se dovesse arrivare il sì del parlamentino toscano. Domenica prossima a Prato è già fissata una manifestazione regionale contro le nuove norme dove è atteso il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini.
«La legge Martini? Mi sembra di essere su Scherzi a parte. Prato diventerà il bengodi di tutti i clandestini d’Italia e d’Europa» avverte il candidato sindaco Pdl, Roberto Cenni. Del resto, la gestione dell’immigrazione negli ultimi decenni portata avanti dal Pci-Pds-Ds-Pd che ha sempre governato il Comune non lascia ben sperare. «Mentre in Italia ci si mette al pari di altre nazioni in Europa e la clandestinità diventa un reato, in Toscana la si trasforma in uno status dove si hanno tanti diritti e nessun dovere, è inaccettabile. Per fortuna le urne indicheranno un cambiamento», attacca il coordinatore comunale e deputato Pdl Riccardo Mazzoni. I sondaggi gli danno ragione. Cenni e Carlesi sono praticamente alla pari, con il candidato del Pd che ha perso consensi proprio nell’ultimo mese di campagna elettorale. Anche perché Cenni, presidente della Sasch, ditta di moda con oltre mille dipendenti e dal ’93 a capo della fondazione Cassa di Risparmio di Prato, ha la statura giusta per imprimere il cambiamento. E sta già lavorando al piano di rilancio dell’economia cittadina, quello che dovrebbe portare la produzione tessile alla svolta «verde». «Ho già preso contatti con il governo, il progetto è trasformare Prato nel luogo dove verrà trattato il cardato rigenerato di alta qualità con la lana usata di tutta Europa. Una svolta eco-compatibile ed economicamente vantaggiosa», spiega Cenni. Ma Prato non è solo fabbriche: a pochi chilometri dal centro sorge la città etrusca più bella del centro Italia, Gonfienti, oggi assolutamente sconosciuta e in gran parte nascosta sottoterra. Cenni ha messo il recupero di quest’area fra le priorità del suo programma, «perché una città nel cuore della visitatissima Toscana non si può permettere di trascurare le proprie bellezze».

Oltre al capoluogo, la sinistra rischia di perdere la vicina Montemurlo e l’intera Provincia dove la 35enne Cristina Attucci potrebbe dare la spallata finale a un Pd in caduta libera anche in una delle zone più rosse d’Italia.

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