Cani, uno su due tra quelli catturati ritrova il padrone

In Lombardia i cani con microchip trovati per strada sono 11mila. La Regione lancia l'appello contro gli abbandoni estivi

La Regione Lombardia affina la sua lotta contro l'abbandono degli animali. Emergenza che si farà più acuta nelle prossime settimane. La giunta regionale ha messo in campo una serie di azioni che hanno prodotto risultati significativi, primo fra tutti la restituzione dell'animale abbandonato al proprietario. Ciò è possibile attraverso la lettura del microchip collocato sui cani iscritti all'anagrafe canina regionale, utilizzato come mezzo di identificazione degli animali, incrociato con la banca dati degli assistiti di Regione Lombardia, che fornisce elementi di certezza per stabilire la proprietà dell'animale.
Insomma, in Lombardia l'abbandono degli animali non è più così «semplice» nella sua disumanità, e chi fa il furbo viene richiamato alle sue responsabilità. Il quadro della situazione è stato delineato a Varese dall'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, intervenuto alla presentazione delle iniziative assunte dall'Asl di Varese per combattere il fenomeno dell'abbandono dei cani. In questa occasione sono state anche ricordate le "Norme nazionali sulla tutela degli animali d'affezione e lotta al randagismo" da parte di Francesca Martini, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, che ha proposto e attivato un'apposta task force presso il Ministero.


L'assessore Bresciani ha ricordato che la Lombardia, pur collocandosi fra le regioni con il minor numero di cani vaganti, deve comunque registrare ogni anno la cattura di circa 11mila cani, poi gestiti nei 30 canili sanitari e 84 canili rifugio.
«Il 46 per cento dei cani catturati in Lombardia - ha spiegato l'assessore Bresciani - sono restituiti al legittimo proprietario e circa il 38 per cento sono affidati ad un nuovo proprietario».

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