Caos a Parma, in 500 assediano il Comune Il sindaco: "Non lascio, ma non mi candido più"

Il primo cittadino Vignali dopo l'inchiesta sulle tangenti che ha portato ad 11 arresti e alle dimissioni di due assessori: "Lasciare non sarebbe un atto responsabile, ma alle elezioni del 2012 non mi ricandiderò". Oggi cinquecento manifestanti hanno assediato il palazzo del Comune

Caos a Parma, in 500 assediano il Comune 
Il sindaco: "Non lascio, ma non mi candido più"

Parma - Una giornata di pensione nella cittadina emiliana. Quasi cinquecento manifestanti hanno assediato il palazzo del Comune dopo che il primo cittadino aveva confermato di non voler lasciare il scuo incarico.

Vignali: "Lasciare sarebbe irresponsabile" Nel 2012 Pietro Vignali non si ricandiderà alla carica di sindaco di Parma ma ora, ha spiegato, "non posso lasciare". Dopo l'inchiesta sulle tangenti che ha portato ad 11 arresti e dopo le dimissioni, ieri, di due assessori, il sindaco ha sentito "il dovere" di rivolgersi ai parmigiani per dire che considera "in dirittura d'arrivo la vicenda di amministratore" della città e si è detto "profondamente addolorato". "Lasciare oggi senza guida questa città avrebbe conseguenze gravissime. Se rimango ancora in carica, non è per l'attaccamento alla poltrona o per la mia carriera politica - ha spiegato -, ma soltanto per ottenere i finanziamenti e approvare i piani industriali che sono necessari per pagare le imprese, per non lasciare a metà i cantieri di opere fondamentali su cui sono stati già spesi milioni, per mettere definitivamente in sicurezza il sistema delle società partecipate. Diversamente tutto questo sarebbe a rischio". E ha sottolineato:"Lasciare ora sarebbe la soluzione più facile, almeno personalmente. Ma la peggiore per la città". Vignali, che ha teso la mano all'opposizione per le "fondamentali priorità" ha toccato anche il piano personale: "Certo, non avrei mai pensato di dover dire queste parole per parlare della mia esperienza di amministratore. Un'esperienza che ha assorbito completamente più di dieci anni della mia vita. Ci ho messo anima e corpo, tutto il mio impegno, tutte le mie capacità prima come assessore e poi come sindaco. Lo voglio dire: non mi sono risparmiato, e sono convinto di aver anche lavorato bene". Ha ribadito di non saper nulla dei fatti finiti nell'inchiesta e ha concluso: "Ritengo che sia giusto fare un passo indietro, ma non scappare davanti alle responsabilità. La città era in mezzo a un guado pericoloso, ora siamo a un passo dalla riva. Voglio portarla su quella riva, poi lascerò".

Assedio al Comune Nel pomeriggio circa 500 persone si sono radunate davanti al Palazzo Comunale di Parma per chiedere le dimissioni della Giunta. A controllarle un nutrito spiegamento di forze dell'ordine, compreso un contingente di Carabinieri in tenuta antisommossa arrivati da Bologna.

I manifestanti hanno portato sacchi neri di plastica con il simbolo dell'euro e hanno regalato rose ai passanti: "Dovevano essere piantate nel LungoParma (il fiume che attraversa città ndr) ma visto che non ci sono ve le regaliamo noi", hanno spiegato. In questo caso l'allusione è ai lavori che sarebbero stati pagati ma non eseguiti. Poi in serata sulla città è tornata la calma.

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