Case popolari ai rom: reclamo Comune Milano contro decisione tribunale

I legali del Comune di Milano hanno presentato reclamo contro l'ordinanza del tribunale che il 20 dicembre scorso aveva stabilito l'obbligo di assegnare 10 alloggi popolari ad altrettante famiglie rom. Il caso sarà discusso il prossimo 13 gennaio

Case popolari ai rom:  
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Milano - La questione delle case popolari milanesi da assegnare ai rom torna in tribunale. A chiederlo è il Comune di Milano, secondo cui è ineseguibile l’ordinanza con la quale il giudice Roberto Bichi, il 20 dicembre scorso ha stabilito l’obbligo da parte dell’amministrazione comunale di assegnare dieci alloggi di edilizia popolare ad altrettante famiglie di etnia rom del campo Triboniano. È quanto sostengono gli avvocati Maria Rita Surano e Sabrina Maria Licciardo che hanno presentato reclamo, per conto di Palazzo Marino, contro l’ordinanza del giudice monocratico. A giudizio della memoria con cui si chiede la riforma dell’ordinanza, i legali dell’amministrazione comunale di Milano spiegano, tra l’altro, che "al Comune non spetta alcuna assegnazione, così come non spetta a nessuna delle amministrazioni citate in giudizio (ministero dell’Interno e prefettura di Milano) a cui il giudice monocratico ha invece ordinato di provvedere".

Il reclamo Gli appartamenti, secondo il reclamo, "sono oggetto di contratti di locazione stipulati tra Aler e Casa della Carità e conseguentemente come precisato dal testimone don Massimo Mapelli, gli stessi appartamenti sono stati già consegnati alla stessa Casa della Carità che ha provveduto ad eseguire i lavori di ristrutturazione e, pertanto, non sono più nella disponibilità delle amministrazioni alle quali l’ordine è rivolto".

Esaminato il 13 gennaio Il giudice monocratico aveva infatti obbligato il Comune di Milano a consegnare i dieci alloggi entro il 12 gennaio.

Il reclamo presentato per conto del Comune di Milano sarà esaminato il 13 gennaio prossimo durante una udienza collegiale. La procura di Milano aveva aperto un fascicolo in cui si ipotizzava una discriminazione razziale. Il reclamo presentato da Palazzo Marino è stato acquisito dal procuratore aggiunto Armando Spataro. 

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