nostro inviato a Malpensa
Tanti sorrisi, nessuna parola e un bodyguard d’eccezione. È iniziata così l’avventura in rossonero di Antonio Cassano, partito ieri con la truppa milanista alla volta di Dubai dove il Milan sosterrà una mini-preparazione in vista del nuovo anno. Arrivato poco dopo le 11.30 a Milanello da un’entrata secondaria, Cassano - che diventerà rossonero a tutti gli effetti solamente il 3 gennaio prossimo e sarà presentato il giorno successivo a Roma - ha incontrato Allegri e i nuovi compagni prima del bagno di folla all’aeroporto della Malpensa, dove un nutrito gruppo di tifosi ha salutato l’ultimo acquisto milanista. Scortato da uno Zlatan Ibrahimovic versione apripista, Antonio ha regalato solamente ampi sorrisi e qualche abbraccio ai nuovi fan: visibilmente sereno, non è segreto che questa sia l’ultima vera occasione per redimere un carattere ribelle che tante volte ne ha ostacolato la carriera e aggiungere nuovi titoli a uno spoglio palmares (una supercoppa italiana con la Roma e una Liga con il Real) che fa un po’ a pugni con il talento e la classe del fantasista barese.
Non sono pochi gli obiettivi che da qui al giorno dell’Epifania, quando il Milan volerà in Sardegna per affrontare il Cagliari, attendono Cassano. Come già successo con i precedenti club, Antonio dovrà convincere la sua nuova società che puntare su di lui è stata la scommessa giusta, quindi dovrà ritrovare una forma fisica accettabile - l’ultima apparizione con la maglia della Samp risale allo scorso 24 ottobre -: contro il Cagliari mancherà Ibra per squalifica, l’esordio di Cassano da titolare appare quindi quasi scontato. Infine ci sarà da trovare il feeling con lo spogliatoio rossonero, popolato da numerosi campioni decisamente poco propensi ad accettare senza alzare la voce i colpi di testa di Cassano: «Ci aspettiamo tanto da lui - ha spiegato Massimo Oddo - è un valore aggiunto. Cassanate? Speriamo che vada tutto bene, il Milan è un ambiente, sotto questo punto di vista, favorevole perché ti dà tutto ma esige rispetto. Cercheremo anche noi di tenerlo a bada». «Non vedo l’ora di giocare al suo fianco. Sono sicuro che andrà tutto bene e ci aiuterà a vincere tutto. Ho giocato con lui al Real, è un ottimo giocatore che in allenamento faceva cose sensazionali», il pensiero di Robinho che a differenza dei compagni brasiliani raggiungerà i rossoneri soltanto oggi dopo aver perso l’aereo che dal Brasile avrebbe dovuto portarlo negli Emirati.
Chi invece - a dispetto delle insistente voci che lo danno ormai partente - si è puntualmente presentato al ritiro di Dubai è Ronaldinho: ieri il fratello-procuratore Roberto de Assis e l’ad rossonero Galliani si sono incontrati a Rio de Janeiro per discutere i termini dell’addio del Gaucho da Milano: il Milan propende per l’addio consensuale, Assis spinge per una buonuscita. Non sorprenda però la presenza di Dinho in Dubai: anche se la sua avventura in rossonero è ormai agli sgoccioli, forzare la mano in questi istanti può solamente indispettire la società. Per il momento restano solo le voci che rimbalzano dal Brasile, sponda Gremio: «Ne sono assolutamente certo - ha ribadito il presidente Odone -: Ronaldinho vuole giocare nel Gremio, e torna in Brasile non per soldi ma perché vuole riconciliarsi con la nostra tifoseria e tornare a far parte della nazionale brasiliana.
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