Che storia: per ritornare campione del mondo l'Italia deve andare in galera...

Mentre Cannavaro restituisce la coppa in Thailandia i detenuti azzurri vincono il mondiale dei carcerati. E se in Uruguay chiamano i neonati con i nomi dei calciatori della Celeste, in Sudafrica nemmeno un olocausto mette il bavaglio alle vuvuzelas

Coppa e salame
Fabio Cannavaro, capitano dell'Italia, ha portato in campo al Soccer City Stadium, prima della finalissima tra Spagna e Olanda, la Coppa del Mondo vinta nel 2006. L'ha chiesta in prestito a Vieira.
Diego a mezz'asta
Diego Armando Maradona ha messo una bandiera argentina a mezz'asta nella casa dove si è rifugiato dopo la batosta subita dalla sua Seleccion in Sudafrica. Si riposa, parla con gli amici più stretti e gioca qualche partitella con i familiari della fidanzata Veronica. Cioè praticamente fa le stesse cose che faceva in Sudafrica.
Polpo superstar
L'acquario di Oberhausen non ha intenzione di cedere il suo pezzo pregiato: il polpo Paul, diventato una star dopo aver azzeccato una sequenza di pronistici ai Mondiali, non è sul mercato. Il celenterato è diventato il sogno di un comune spagnolo, Carballino, pronto ad offrire 30.000 euro per l'acquisto dell'esperto tentacolare. Considerato che d'ingaggio non costa nulla si è fatto avanti anche il Milan.
Silenzi sinistri
La Fifa ha respinto la richiesta di osservare un minuto di silenzio prima della finale mondiale di Johannesburg per ricordare il quindicesimo anniversario del massacro di Srebrenica, dove nel luglio 1995 ottomila musulmani furono uccisi dai serbo-bosniaci. Nemmeno un'ecatombe può zittire le vuvuzelas.
Nel nome del padre
L'Uruguay, ancora in pieno delirio mundialista, sulla scia dei successi raggiunti in Sudafrica dalla Nazionale ha visto moltiplicarsi il numero di neonati battezzati con i nomi dei calciatori della Seleccion celeste. Nonostante le apparenze pochi hanno chiamato Diego come Forlan il proprio bimbo mentre il più gettonato è stato Mario Abreu. C'è anche chi ha chiamato il proprio piccolo Fucile. Ma di sicuro era un pistola.
In galera
Vendicando l'eliminazione degli Azzurri in Sudafrica, a Bangkok una selezione di detenuti italiani ha vinto la «Coppa del mondo dietro le sbarre», organizzata nel carcere di massima sicurezza di Klong Prem, sconfiggendo in finale per 2-0 gli Stati Uniti. Vittoria della tecnica. Con la palla al piede i nostri sono imbattibili...
Poesia finale
Lo scrittore uruguayano Eduardo Galeano, grande appassionato di calcio, ha espresso il suo dolore per il fatto che «il Mondiale del Sudafrica, cominciato molto bene per le squadre sudamericane, sia finito in una Eurocoppa».

Prima del Mondiale aveva definito l'ipotesi di una vittoria mondiale dell'Uruguay «un atto di giustizia poetica». La poetica dell'Italia invece è rimasta nelle strofe di Flavio Oreglio: «Un gufo mi guarda; la luna mi sorride; le stelle mi parlano; e le nuvole creano disegni di ogni tipo; la devo smettere di farmi le canne...»

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