Forse è il caso di ripartire dal secondo posto di Andrea Bagioli al Lombardia, alle spalle di quel fenomeno di Tadej Pogacar, lo sloveno che per il terzo anno consecutivo si è confermato il numero uno del ciclismo mondiale. Lui come la sua Uae Emirates, che avrà anche perso tutti e tre i Grandi Giri per mano di Vingegaard, Roglic e Kuss gli uomini Jumbo Visma, ma gli emiratini hanno saputo raccogliere più punti di tutti, vincendo le rispettive classifiche di merito: sia individuale che a squadre.
Forse è il caso di ripartire dal secondo e sesto posto a Sanremo e Roubaix di SuperPippo Ganna, che si è confermato imperatore dell`inseguimento, lui che è il re della pista e primatista dell`ora (56,792 km, ndc), come la nostra Vittoria Bussi, che poche settimane fa in Messico, a Aguascalientes, ha coperto in un`ora 50,267 km: prima donna a riuscirci.
È proprio il caso di ripartire da questi risultati e dalle buone prestazioni offerte sul finire di stagione da Antonio Tiberi e Davide Formolo, Filippo Zana, Alberto Dainese e Lorenzo Rota, per arrivare ai sempiterni Elia Viviani e Matteo Trentin.
I numeri sono inesorabili: la classifica per Nazioni di fine anno ufficializzata dall`Uci (Unione Ciclistica Internazionale) con la quale si stabilisce il numero di corridori che ogni Paese potrà schierare ai Giochi di Parigi 2024 ci relega all`8° posto, quindi ai Giochi potremo presentare solo tre corridori (le prime cinque - Belgio, Danimarca, Slovenia, Gran Bretagna e Francia - ne avranno quattro).
È la settima stagione che portiamo a termine senza avere un team di serie A, di World Tour (l`ultima fu la Lampre nel 2016, ndc). Per noi solo 13 successi nelle prove di serie A, tutti ottenuti in frazioni di corse a tappe. Non vinciamo una corsa Monumento dal 2021 (Colbrelli alla Parigi-Roubaix, ndc), mentre quest`anno quelli che ci sono andati più vicino sono stati appunto i già citati Filippo Ganna, 2° alla Sanremo e 6° alla Roubaix, e Andrea Bagioli secondo al Lombardia.
Per quanto riguarda i Grandi Giri lasciamo perdere: l`ultimo a regalarci il Giro è stato Vincenzo Nibali nel 2016, così come sempre suo è l`ultimo acuto di tappa ottenuto sulle strade del Tour. Correva l`anno 2019, era il 27 luglio, Val Thores. Ora sono 85 le tappe di digiuno sulle strade della Grande Boucle. Non è propriamente un record di cui andare fieri.
Non è un momento felice nemmeno per il numero dei corridori impegnati nella massima serie. Per farvi un esempio, nel 2004, le squadre ammesse alla categoria WorldTeam erano 30, sei delle quali italiane. Gran parte di quei 30 team erano a carattere nazionale: i corridori italiani erano 110, 83 dei quali presenti in formazioni nazionali mentre gli altri 27 "forestieri".
Quest`anno i corridori italici nei team di massima divisione, il cui numero nel frattempo si è assestato a 18, sono stati 55, esattamente la metà di 20 anni fa e tutto lascia pensare che possano calare ancora nella prossima stagione: al momento sono infatti 49. I numeri non ci danno scampo: forse possiamo solo ripartire dai secondi posti di Ganna e Bagioli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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