Pechino - Dopo l'incontro di Shanghai con gli studenti Barack Obama ha avuto l'atteso faccia a faccia con il leader cinese Hu Jintao. L'agenda politica era molto ricca: dai rapporti economici tra le due potenze, al nodo iraniano sul nucleare, senza dimenticare il clima. Obama, però, non ha fatto mancare una stoccata sui diritti umani. Lo ha fatto in modo soft, senza attaccare troppo Pechino. Ribadendo, però, quello che per gli Stati Uniti resta un punto fermo: i diritti umani sono valori universali che riguardano tutti, comprese le minoranze etniche e religiose. Hu Jintao ha detto a sua volta che paesi come Usa e Cina possono avere differenze su alcune questioni, ma l’importante è che queste differenze siano discusse in modo costruttivo e aperto al dialogo.
Il dialogo col Dalai Lama Obama ha riconosciuto la politica condotta da Pechino, ma ha chiesto a Hu Jintao di riavviare il dialogo con i rappresentanti del Dalai Lama e ha ribadito che tutte le minoranze dovrebbero aver garantiti i diritti umani. "Pur riconoscendo che il Tibet costituisce parte della Repubblica popolare cinese - ha detto Obama - gli Stati Uniti sostengono la ripresa al più presto del dialogo" tra il Dalai Lama e Pechino. Obama non ha visto il leader spirituale dei tibetani in occasione della visita che ha compiuto negli Usa in ottobre, ma è già previsto un incontro al ritorno del presidente dalla Cina.
Hu Jintao: no al protezionismo Il presidente cinese Hu Jintao ha sottolineato che "bisogna respingere il protezionismo in ogni sua manifestazione". Pechino e Washington hanno ribadito la loro volontà di continuare a lavorare insieme per "risolvere in modo appropriato le loro divergenze economiche e commerciali". Obama da parte sua si è detto soddisfatto per l’impegno della Cina a muoversi verso un tasso di cambio più orientato al mercato.
Clima: no ad accordi parziali Obama ha espresso l’auspicio che al vertice sul clima di Copenaghen esca un accordo con effetto operativo immediato. "Le maggiori sfide del 21° secolo, dal cambiamento climatico alla proliferazione nucleare fino alla ripresa economica, sono sfide che toccano entrambe le nostre nazioni, e sfide che nessuna delle nostre nazioni può risolvere da sola". A Copenaghen, ha aggiunto il presidente americano, il nostro obiettivo non è un accordo parziale o una dichiarazione politica, ma un accordo che copra tutte le questioni dei negoziati e che abbia un effettio operativo immediato".
Nucleare: Iran sia trasparente Il controverso programma nucleare iraniano era tra le questioni principali al centro del viaggio di Obama in Cina, Paese che mantiene forti legami energetici ed economici con l’Iran.
Il presidente americano ha sottolineato che Pechino è d’accordo sul fatto che l’Iran debba dimostrare che il suo programma nucleare ha scopi pacifici ed è trasparente. "L’Iran - ha precisato Obama - ha l’opportunità di presentare e dimostrare le proprie intenzioni pacifiche ma se non coglie questa opportunità affronterà delle conseguenze".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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