La serie tv M. il figlio del secolo non è ancora uscita ma, da una settimana a questa parte, non si parla d’altro. Complice l’attivismo mediatico del protagonista, l’attore LucaMarinelli nei panni del Duce, la serie tratta dal romanzo di Antonio Scurati è sulla bocca di tutti gli opinionisti e intellettuali nostrani. Il vittimismo di Marinelli, il quale si è sbracciato per rivendicare il suo antifascismo, non convince nemmeno Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera e personalità lontanissima dalla destra italiana.
Incalzato da Simone Spetia, su Radio 24, Mieli ha riperso in tono polemico le ultime uscite dell’attore. Marinelli, giova ricordarlo, in un turbine di interviste e dichiarazioni, non solo ha descritto l’interpretazione del Duce come “umanamente devastante” ma spesso come “un processo doloroso”. Una sorta di peccato compiuto ai danni anche della nonna antifascista: “Mia nonna era contraria che io facessi quel personaggio – ha spiegato - ma alla fine e mi ha detto che ho fatto bene e questo mi ha rincuorato”. Da qui, la battuta sferzante di Mieli.
"Sul cinema siamo messi bene, tranne un caso, che è il caso di Luca Marinelli: ha fatto M - Il figlio del secolo, la serie su Mussolini, e da qualche giorno inonda i giornali di un pianto greco sul fatto che Mussolini era un criminale e che per lui è stato un grandissimo dolore recitare nella parte del criminale Mussolini”, ha esordito Mieli. L’Italia, ha aggiunto, “è un Paese simpatico, dove c’è un’infinità di scrittori, saggisti, storici, registi e attori che fanno libri e film su Mussolini, vendono un sacco di copie, ottengono premi e poi però sentono la necessità di dire “ah, la deriva, qui c’è il rischio che Mussolini si ripresenti”. Ma, ragazzi, state facendo il vostro mestiere, niente di più...”.
Descritto così il vittimismo targato Marinelli, il giornalista è passato al contrattacco pungendo l’attore.
“E ha detto che tutto questo dolore gli viene dal rapporto con sua nonna, che fa parte dell'Anpi”, Così, a stretto giro, arriva la soluzione:“Ma allora mi è venuta in mente una cosa: per lenire questo grande dolore che sente per aver lavorato nella serie di Mussolini potrebbe donare i soldi che ha ricevuto all'ANPI, e vedrai che gli daranno una medaglia d'oro magari". Un modo sferzante per smascherare il business su Mussolini e sul Ventennio e, contemporaneamente, per rimandare al mittente le lamentele dell’attore antifascista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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