Milanesi attenzione: se qualcuno avesse fatto la fantasia o il buon proposito per l'anno nuovo di smettere di fumare, ci ha già pensato il Comune. Quanto meno di far passare la voglia a tutti i fumatori di «farlo» all'aperto. Solo che, più che un aiutino per chi avesse qualche dubbio se farlo o meno, Palazzo Marino si è sostituito alla volontà individuale con un'imposizione: dal 1 gennaio infatti, tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all'aperto, dehors inclusi, vie e strade, ad eccezione quindi solo delle aree isolate in cui è possibile rispettare la distanza di 10 metri da altre persone diventeranno smoke free.
Ecco dunque che ancora una volta il Comune si erge a censore con «la scusa» della tutela della qualità dell'aria - come se chi fumasse all'aperto in luoghi isolati, in periferia o in spazi privati inquinasse meno - e la salvaguardia della salute di milanesi e turisti. Unica eccezione le sgarette elettroniche, mentre sono state dmenticate le iqos, le sigarette senza combustione. Questo quanto prevede l'articolo 9 del Regolamento per la Qualità dell'Aria approvato dal Consiglio Comunale nel 2020. Le sanzioni? Da 40 a 240 euro.
In città, il divieto di fumare è già in vigore dal 2021 in alcune zone specifiche come le fermate dei mezzi pubblici, i parchi e le aree verdi, tra cui le aree cani e le aree giochi, i cimiteri e le strutture sportive. Nelle intenzioni di Palazzo Marino si tratta di un provvedimento che ha l'obiettivo di contribuire a ridurre il PM10, ossia le particelle inquinanti, e quindi di migliorare la qualità dell'aria della città. Così per tutelare la salute dei cittadini, comprendendo la protezione dal fumo passivo nei luoghi pubblici frequentati anche dai più piccoli.
«Questo secondo step riguardante il divieto di fumo inserito nel Regolamento per la Qualità dell'Aria che estende, di fatto, a tutta la città il divieto già in vigore in diverse aree e zone, è in primis un'azione di sensibilizzazione che punta a scoraggiare stili di vita che sappiamo essere dannosi per la salute di tutte le persone, non solo dei fumatori spiega l'assessora all'Ambiente e Verde Elena Grandi -. Il fumo di sigaretta, secondo i dati di Arpa Lombardia, è responsabile del 7% delle emissioni di polveri sottili. Stiamo parlando, quindi, di un provvedimento che vuole essere un'azione concreta di cui potranno beneficiare tutti, sia in termini di salute personale che di benessere generale. I comportamenti dei singoli possono fare la differenza e contribuire al miglioramento della qualità dell'aria quindi, da fumatrice, sarò la prima a cambiare le mie abitudini».
Come spesso accade però non solo l'amministrazione non ha pensato a una campagna informativa adeguata, sia in preparazione dell'entrata in vigore del regolamento tra pochissimi giorni, sia pensando anche ai milioni di turisti che ogni anno affollano le strade della nostra città, italiani o stranieri.
Se l'obiettivo è la sensibilizzazione contro le cattive abitudini e gli stili di vita, viene da chiedersi perchè approvare un regolamento se non si ha più di tanto interesse a farlo conoscere al maggior numero possibile di persone e sopratutto avere sufficienti vigili per strada per fare i controlli necessari e le multe.
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