Quali sono le novità per l’Irpef nel 2023? L’Irpef, acronimo di imposta sul reddito delle persone fisiche, viene pagata dai contribuenti e in alcuni casi anche dalle società, con i soci che effettuano i versamenti.
Fino al 2021 l’imposta si è basata su un sistema progressivo di 5 scaglioni e aliquote. Dal 2022, con l’intervento della legge di Bilancio 2022, siamo passati a un sistema a quattro aliquote e scaglioni:
il 1° scaglione comprende i redditi fino a 15mila euro ed è tassato con aliquota al 23%;
il 2° scaglione è per i redditi da 15 a 28mila euro, tassati con aliquota al 25%;
il 3° scaglione va dai 28 ai 50mila euro di reddito, con aliquota al 35%;
il quarto e ultimo scaglione è per i redditi da 50mila euro in poi, tassati con aliquota al 43%.
La legge di Bilancio di quest’anno non interviene sull’imposta sul reddito delle persone fisiche. L’Irpef 2023 rimane sostanzialmente uguale a quell’anno dell’anno scorso, con quattro aliquote e altrettanti scaglioni. Non cambiano nemmeno le regole per il calcolo dell’Irpef dovuta.
Il passaggio da cinque a quattro aliquote e scaglioni ha cambiato la curva delle detrazioni spettanti in dichiarazione dei redditi, e anche i parametri del trattamento integrativo (più famoso come ex bonus Renzi). Il bonus continuerà a essere percepito anche nel 2023 dai contribuenti con redditi fino a 15mila euro. Per chi è nella fascia di reddito tra i 15 e i 28mila euro, invece, il bonus verrà percepito solo se la somma delle detrazioni per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022 sia di ammontare superiore all’imposta lorda,.
Per quanto riguarda le novità allo studio, il governo Meloni sta pensando di effettuare un ulteriore taglio sull’Irpef, passando a un’imposta a tre aliquote.
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