Per i controlli fiscali l’Agenzia delle entrate sta per arrivare l’Intelligenza artificiale. Si tratterà di un algoritmo in grado di “ordinare - secondo diversi criteri di priorità - le posizioni già individuate in esito ad un'analisi deterministica, così da ottimizzare i risultati e la calendarizzazione delle attività istruttorie”.
Come ricordato in un articolo de Il Messaggero, a seguito di un lungo processo di confronto con il Garante della privacy in primis, e una consultazione con gli Ordini professionali e le associazioni di categoria, l’Agenzia ha pubblicato una serie di documenti informativi che spiegano il processo con cui si attiveranno queste nuove tipologie di controlli che, come ricordano le Entrate, non si baseranno sulla sola Intelligenza artificiale ma poggeranno sul lavoro dei funzionari.
Il primo passo sarà, difatti, “umano”, con l’incrocio tra le banche dati a cui l’Agenzia delle entrate ha accesso e da cui sarà possibile selezionare contribuenti che presentano delle anomalie che potrebbero necessitare di ulteriori controlli fiscali. Solo a questo punto scenderà in campo l’IA che attraverso un algoritmo sarà in grado di “ordinare” in modo più accurato i profili da sottoporre ad accertamenti; non si tratterà, dunque, di una forma preventiva di controllo ma di uno strumento – come scritto sopra – in grado di “ordinare - secondo diversi criteri di priorità - le posizioni già individuate”.
Infine i funzionari dell’Agenzia procederanno ad un'ulteriore verifica prima di attivare i veri e propri controlli fiscali. Logicamente le attività non riguarderanno i soli contribuenti persone fisiche, ma anche quelle giuridiche come le imprese con un modello di applicazione riportato da Il Messaggero. A seguito di un match tra diversi database, il primo passo sarà quello di definire una lista di imprese con specifiche caratteristiche tra cui la presenza (verificata attraverso i dati di fatturazione elettronica) di una differenza tra ricavi e costi inferiore al 5% dei costi stessi.
Sarà verificata anche la presenza di un numero di dipendenti molto alti rispetto agli effettivi guadagni; inoltre si verificherà il reddito di impresa in relazione al numero di dipendenti, qualora il reddito sia più basso in confronto ai competitor dello stesso settore. Il tutto sarà matchato con altre informazioni tra cui i rapporti finanziari, i conti correnti e i depositi bancari. I dati saranno “tutelati” secondo la normativa vigente. Questa fase di verifica permetterà di vedere chi avrà un saldo con segno più del 150% (con una somma non inferiore comunque ai 300mila euro) rispetto ai ricavi dichiarati.
Dopo il controllo della presenza di eventuali giustificativi relativi a queste somme, saranno predisposte le liste che, attraverso l'intelligenza artificiale, verranno "ordinate" per comprendere se arrivare alla successiva fase di accertamento o se chiudere il lavoro di verifica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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