Quando si perde un familiare, se sussistono i diritti di successione, in eredità vanno sia i crediti che, eventualmente, i debiti della persona venuta a mancare.
L’erede, pertanto, nel caso in cui esistano dei debiti deve comprendere come comportarsi per tutelarsi da eventuali creditori; il diritto ereditario, difatti, è un insieme di norme estremamente complesso di cui alcuni istituti riguardano proprio l’eventuale rinuncia. Entriamo più nel dettaglio.
Rinuncia dell’eredità
In primis occorre ricordare che è possibile rinunciare fino a che non sono fatti atti compiuti di accettazione tacita come, ad esempio, vendere un immobile inserito nell’eredità. Non è possibile, però, rinunciare solo ad una parte del patrimonio, ma occorre accettare o rinunciare a tutto.
Per evitare eventuali problemi è necessario recarsi davanti a un notaio o al cancelliere del Tribunale competente a livello territoriale entro 3 mesi dal decesso della persona (qualora si sia nelle immediate disponibilità di possesso dei beni) oppure entro 10 anni qualora non si disponga dei beni. Inoltre, l’accettazione deve essere fatta prima della divisione dell'eredità, che rappresenta una tacita accettazione della stessa.
Una volta effettuata la rinuncia i creditori non possono avanzare alcuna richiesta secondo quanto previsto dal Codice civile all’art. 519: “La rinunzia all'eredità deve farsi con dichiarazione, ricevuta da un notaio o dal cancelliere della pretura del mandamento in cui si è aperta la successione, e inserita nel registro delle successioni”.
La situazione si complica nel caso in cui la persona che eredita sia un minorenne la cui eventuale accettazione dell’eredità deve essere fatta attraverso l’istituto del “beneficio di inventario”.
Eredità con beneficio di inventario
La formula dell’accettazione con beneficio d'inventario è prevista dall’ art. 484 del Codice civile: “L'accettazione col beneficio d'inventario si fa mediante dichiarazione, ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, e inserita nel registro delle successioni conservato nello stesso tribunale”.
Nei fatti permette di separare la responsabilità dell’erede sotto il profilo del proprio patrimonio rispetto ai creditori del patrimonio della persona deceduta. Nei fatti, questo istituto stabilisce che i debiti dovranno essere pagati esclusivamente nel limite delle risorse esistenti nel patrimonio della persona che ha lasciato l’eredità e, comunque, sempre nel limite del valore massimo disponibile.
Per attivare questa formula è necessario
che gli eredi, entro il termine di tre mesi, procedano con la redazione dell'inventario e la dichiarazione di accettazione; in questo modo l’erede non potrà vedere aggredito il proprio patrimonio personale dai creditori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.