È un acronimo che continua a rimbalzare ogni volta che si ha a che fare con la richiesta di bonus o di altre forme di prestazioni assistenziali agevolate: è l’Isee. Bisogna presentarlo ogni volta che si cerca di ottenere un aiuto o un beneficio di natura sociale. È l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee, appunto) e serve a valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie.
Dall’assegno unico fino ai bonus sulle bollette, è il valore dell’Isee a determinare se si può o meno accedere ad agevolazioni di natura economica e in quale misura. Ma come si determina il valore dell’Isee? Non è difficile, ma è complesso. Ci si può far aiutare da un Caf o un patronato, o da un commercialista. Ma ci si può arrangiare anche da soli, armandosi di pazienza e attenzione.
Sul calcolo incidono due fattori:
- l’Indicatore della Situazione Economica (ISE), basato su reddito e patrimonio dei componenti;
- la scala di equivalenza, che “pesa” il precedente indicatore sulla base della diversa composizione e delle caratteristiche del nucleo familiare.
Insomma, non basta dichiarare e verificare reddito e patrimonio, ma bisogna indicare il numero dei componenti del nucleo familiare. Più sono numerosi i componenti, più si alza il parametro. Ma "pesa" anche la presenza di persone disabili nel nucleo familiare, così come la presenza di figli minori. Per ogni componente (disabili, figli minori, genitori conviventi o meno, etc.) c’è un parametro che contribuisce al calcolo finale. Il primo passo per ottenere la certificazione Isee è la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu).
La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) precompilata contiene:
- dati auto dichiarati dall’utente;
- dati precompilati forniti dall’Agenzia delle Entrate e Inps.
Per compilare correttamente la Dsu, il documento necessario all’ottenimento dell’attestazione Isee, è necessario avere a disposizione i seguenti documenti:
- codice fiscale e documenti di identità del dichiarante;
- codice fiscale di tutti i componenti;
- contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, in caso di affitto;
- documenti che attestano i redditi percepiti nell’anno precedente;
- documenti che riguardano il patrimonio mobiliare e immobiliare;
- targa o estremi di registrazione al Pra e/o al Rid di autoveicoli e motoveicoli con una cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione.
A questa lista, in caso di disabilità, è necessario aggiungere anche una documentazione aggiuntiva:
- certificati di invalidità;
- spese pagate per il ricovero in strutture residenziali e per l’assistenza personale. La Dsu ai fini Isee 2024 può essere presentata in diverse modalità:
- all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata;
- al Comune;
- a un Centro di Assistenza Fiscale;
- all’Inps:
- online sul portale www.inps.it;
- personalmente presso le sedi territoriali.
Sì può inoltre avvalersi della Dsu precompilata Inps, una via semplice e veloce, a cui si accede tramite il portale unico dell’Inps.
Per il calcolo dell’Isee "standard" (valido per la generalità delle prestazioni sociali agevolate) occorre compilare la Dsu mini, che contiene i principali dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare. In casi particolari, in base al tipo di prestazione da richiedere oppure alle particolari caratteristiche del nucleo familiare, occorre compilare la Dsu integrale e fornire informazioni aggiuntive.
In altri casi, le informazioni raccolte consentono di calcolare Isee specifici:
- Isee "socio-sanitario";
- Isee “socio-sanitario residenze";
- Isee "università";
- Isee "minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi".
L'Isee ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della Dsu.
L'Isee corrente ha validità:
- di sei mesi dalla data di presentazione della Dsu Isee corrente, se vengono aggiornati solo i redditi, a meno che non avvengano variazioni:
- nella situazione occupazionale;
- nella fruizione dei trattamenti. In entrambi i casi l'Isee corrente deve essere aggiornato entro due mesi dalla variazione;
- fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della Dsu corrente, se vengono aggiornati solo i patrimoni;
- fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della Dsu corrente, se vengono aggiornati i patrimoni e i redditi, a meno che non avvengano variazioni:
- nella situazione occupazionale;
- nella fruizione dei trattamenti. In entrambi i casi l'Isee corrente deve essere aggiornato entro due mesi dalla variazione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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