Il decreto Omnibus del Governo, appena firmato dal Capo dello Stato e decisamente poco gradito dalla categoria, concede ai Comuni la possibilità di incrementare del 20% le licenze taxi esistenti per far fronte alle crescenti necessità, soprattutto nelle grandi città e in quelle a vocazione turistica. Quello dei taxi resta però un tema caldo, che richiederà soluzioni più strutturate e sul lungo periodo. Ma quanto guadagna un tassista, in particolare nelle più importanti città italiane? Proviamo a capirlo, esaminando anche il percorso e i costi da sostenere per svolgere questa professione.
Il lavoro di tassista
Con il termine tassista si definisce un conducente professionista che trasporta i clienti da un luogo all'altro della città (o fuori di essa), dietro pagamento di un corrispettivo economico, calcolato da tassametro, in base alla distanza percorsa e ai tempi di percorrenza. Può lavorare in associazione ad una cooperativa di radiotaxi, o può svolgere il servizio autonomamente. Nel primo caso, riceverà le chiamate dei clienti inoltrate dal call center della compagnia o si potrà posizionare nelle aree taxi dedicate ad attendere i clienti. Nel secondo dovrà scegliere i punti strategici dove sostare, in attesa di passeggeri.
Alla base di questo lavoro ci sono fondamentalmente la passione per la guida e per il contatto con il pubblico, oltre ad una grande determinazione, dal momento che ottenere la documentazione per svolgere il mestiere in regola non è semplicissimo.
Come si diventa tassista
Per lavorare come tassista non si deve possedere uno specifico titolo di studio, ma bisogna aver terminato la scuola dell'obbligo.
I requisiti fondamentali per accedere alla professione sono: aver compiuto 21 anni, aver assolto all'obbligo scolastico, essere cittadini italiani o di uno Stato dell'UE, possedere una patente di tipo B, non aver riportato condanne detentive recenti, non svolgere altri lavori in maniera continuativa e non possedere altre licenze simili, possedere un veicolo a norma (o averlo in leasing) per prestare servizio, risiedere nella città in cui si intende operare, o al massimo nel raggio di 50 km.
Una volta verificato se si è in possesso dei requisiti di base, bisognerà seguire un percorso burocratico specifico e conseguire una serie di certificati necessari. Vediamone i vari passi.
Ottenere un Certificato di Abilitazione Professionale (CAP), con abilitazione di tipo KB, conseguibile presso un ufficio di Motorizzazione Civile. Per farlo, sarà sufficiente presentare domanda seguendo le indicazioni riportate sull’apposita pagina web del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e superare l’esame relativo;
Iscriversi alla Camera di Commercio nel Ruolo Conducenti dei servizi pubblici non di linea. Anche qui è necessario presentare domanda e superare un esame di idoneità per ottenere l'iscrizione al ruolo. Tutte le informazioni dettagliate si trovano sulla pagina web dedicata della propria Camera di Commercio di riferimento.
Conseguire la licenza taxi. Ciò può avvenire in due modi: gratuitamente, vincendo il relativo bando di concorso istituito dal proprio Comune di residenza, o tramite l'acquisto diretto (o l’affitto) da un altro tassista. In quest'ultimo caso, la licenza dev'essere stata conseguita da almeno 5 anni, prima dei quali non può essere ceduta. Secondo la legge 21/1992, è possibile comprare la licenza taxi da un tassista che sta andando in pensione, che abbia già compiuto 60 anni, o che abbia, appunto, la licenza da almeno 5 anni. Il prezzo va dai 150 ai 180.000 euro.
Aprire la Partita Iva e presentare quindi una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) presso il proprio Comune.
Non è obbligatoria, ma può essere utile, l’iscrizione al ruolo di conducenti per auto pubbliche da piazza.
La Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) è, invece, un documento abilitativo che si può conseguire sempre presso la Motorizzazione, obbligatorio per chi effettua professionalmente l'autotrasporto di cose o persone su veicoli per cui sia richiesta una patente per categorie C, CE, D, DE. Il tassista può quindi possederla, ma non è obbligatoria e non sostituisce in alcun modo il CAP.
Ottenuti tutti i documenti necessari per lavorare come tassista, si dovrà stipulare le dovute assicurazioni su conducente, passeggeri e taxi, oltre a provvedere al consueto mantenimento dell'auto (revisione, bollo, tagliando, mantenimento).
Per diventare tassista si può anche decidere di seguire un corso di formazione che, oltre a fornire le giuste indicazioni riguardo a strade e regolamenti, aggiorna anche sugli aspetti legislativi del lavoro.
Adeguamento del mezzo
Un taxi è differente da un'auto normale: per fornire questo servizio, il veicolo deve essere dotato di alcuni dispositivi speciali, quali tassametro, radio per taxi, cartello per il tetto, apparecchi per pagamenti Pos, etc. Ciò richiede una serie di modifiche, che ovviamente devono essere conformi alle normative legali vigenti. Poiché si tratta di requisiti molto rigidi da rispettare, sarebbe bene che la conversione da auto normale a taxi fosse effettuata da un'officina specializzata. Tutto questo, naturalmente, comporta una serie di spese importanti, se si considera che il solo tassametro costa intorno ai 300 euro.
Quanto si guadagna
Considerati questi fattori, cerchiamo di capire quanto guadagna un tassista, tenendo presente che, per un mestiere come questo, parlare di stipendio medio è alquanto complicato. Le tariffe variano sensibilmente da città a città e in base al numero di corse giornaliere effettuate. Senza considerare che alcuni dovranno sostenere un investimento iniziale considerevole per acquistare o affittare una licenza, mentre altri la otterranno gratuitamente tramite concorso pubblico.
Il guadagno medio di un tassista nelle principali città italiane può oscillare dai 1.000 ai 4.000 euro al mese, anche se bisogna tenere presente che i fatturati mensili dei tassisti non comprendono solo l’utile derivante dal lavoro ma anche le spese sostenute per mantenere l’attività e il mezzo.
I conducenti non possono guidare più di 56 ore a settimana e il loro tempo di guida totale su un periodo di due settimane non può eccedere le 90 ore. Se necessario, è possibile prolungare l'orario di lavoro fino a un massimo di 60 ore in una settimana. Detto questo, vediamo i guadagni medi in alcune delle principali città, da Milano e Roma.
A Milano un tassista può arrivare a guadagnare anche oltre 4.000 euro al mese. Calcolando circa 8 ore al giorno di lavoro per 24 giorni al mese, per un totale di 10 clienti ogni giorno che percorrono in media 15 km (ad 1,10 euro a km), il guadagno medio al giorno risulta di 165 euro che, moltiplicati per 24 giorni di lavoro, portano ad un guadagno mensile di 3.960 euro, da cui vanno però detratte spese come benzina, manutenzione e assicurazione auto. Non va dimenticato inoltre che molti tassisti pagano eventuali rate per la licenza che nella città meneghina può arrivare anche a 180/200.000 euro.
Il guadagno medio di un tassista a Firenze si aggira tra i 3 e i 4.000 euro al mese. Ma qui l’utile può ridursi ancora rispetto al guadagno complessivo per spese tenuta auto, benzina e per i costi della licenza, che nel capoluogo toscano salgono di molto, rispetto ad esempio a Milano, arrivando anche a 300.000 euro.
A Roma un tassista guadagna mediamente circa 3.000 euro al mese. Nella Capitale un tassista può partire da un fatturato medio netto di circa 1.700 euro al mese per raggiungere i circa 2.5000 euro netti, dopo oltre 10 anni di esperienza. Per conseguire la licenza di tassista a Roma servono circa 150.000 euro.
Spostandoci verso sud, a Napoli lo stipendio medio di un tassista è di 1.800 euro netti al mese, con un costo per la licenza variabile fra i 150 e i 170.000 euro, mentre a Bari un tassista guadagna in media 2.000 euro al mese e la licenza costa intorno ai 100.000 euro.
Costo medio di una corsa
Il costo di una corsa in taxi si compone di vari elementi: un costo fisso iniziale, calcolato tra i 2 i 3 euro, e un altro, eventuale, minimo; in ogni tariffa sono poi calcolati i costi per chilometro, che oscillano tra i 70 centesimi e 1.15 euro, ed altri aggiuntivi da considerare, come quelli per il bagaglio (che non si paga per la prima valigia, ma solo dalla seconda in poi), quelli per il turno festivo e per il notturno, dalle 22 alle 6, che variano da città a città.
I guadagni all’estero
In Francia (i dati si riferiscono a Parigi) la retribuzione di un tassista può partire da uno stipendio minimo di 1.300 euro netti al mese, mentre quello massimo può superare i 3.000 al mese. Spostandosi In Germania (con riferimento a Berlino) la media si attesta sui 2.000 euro, con un minimo di 1.500. Molti sono pagati in base alla paga minima oraria, introdotta nel 2015, e che è pari a 9,19 euro.
A Londra il guadagno medio settimanale di un tassista varia fra le 400 e le 600 sterline, per cui si può arrivare a circa 2.400 sterline al mese. Se andiamo in Svizzera, a Zurigo lo stipendio medio mensile di un tassista, dal secondo anno di occupazione si aggira sui 3.200 Franchi. Negli USA, a New York, il conducente di un yellow cab guadagna in media circa 50 mila dollari all'anno, che per la grande mela è ritenuta una cifra alquanto modesta, considerando anche che una licenza può costare 450.000 dollari.
Qualche curiosità
La parola taxi deriverebbe dalla nobile casata tedesca Thurn und Taxis che nel XVIII secolo, oltre a distribuire la posta in tutta Europa, si dedicò anche al trasporto di passeggeri.
La ragione per cui in Italia i taxi sono bianchi è che nel 1993 una legge ha imposto ai tassisti di acquistare solo auto bianche al momento di sostituire quelle
vecchie, fino ad allora di colore giallo: questo ha portato come vantaggio quello di non deprezzare il veicolo, evitando, in caso di vendita, di spendere soldi in riverniciatura per eliminare un colore così caratteristico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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