Errori e Imu non dovuta: ecco come chiedere il rimborso

Può capitare di pagare l'Imu anche quando non dovuta o di versare una cifra superiore a quella spettante

Errori e Imu non dovuta: ecco come chiedere il rimborso
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Il termine per essere in regola col pagamento dell'acconto Imu per l'anno 2024 era fissato lo scorso lunedì 17 giugno, questo perché il 16, giorno in cui solitamente è in calendario la scadenza, cadeva di domenica. L'appuntamento per il saldo sarà invece, come di consueto, il 16 dicembre.

Tuttavia ci sono dei casi in cui è necessario intervenire al di fuori di queste date, e ciò può verificarsi ad esempio qualora il contribuente si renda conto di aver pagato una cifra superiore a quella dovuta. Qualunque sia il motivo di questo errore, il cittadino ha il diritto di presentare un'istanza per ottenere la restituzione dell'Imu non dovuta già versata o della parte in eccesso pagata rispetto alla quota spettante.

Per comprendere quando l'Imu non è dovuta, bisogna fare un breve riepilogo su chi deve obbligatoriamente pagare. L'imposta è dovuta a chi risulta in possesso di fabbricati diversi dall'abitazione principale, di abitazioni principali rientranti nelle categorie di lusso A/1, A/8 e A/9, di aree fabbricabili e di terreni agricoli. Per la precisione l'Imu è obbligatoria per i proprietari di immobili, aree fabbricabili e terreni, per i titolari di un diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, superficie, per il coniuge assegnatario della casa coniugale dopo una separazione, sempre che si parli di abitazioni di categoria A/1, A/8 e A/9, per i concessionari nel caso di concessione di aree demaniali e per il locatario di immobili concessi in locazione finanziaria anche nel caso in cui siano da costruire o in fase di costruzione.

Nel caso in cui si versi l'Imu pur non rientrando in tali categorie o si paghi una cifra superiore a quella spettante, è possibile chierere il rimborso: l'istanza va presentata entro e non oltre i cinque anni dal pagamento o dal momento nel quale è stato riconosciuto il diritto al rimborso. Uno dei casi più frequenti che possono portare alla restituzione dell'Imu è quello in cui risulti l'occupazione abusiva di un immobile: ovviamente affinché questa condizione sia accertabile va presentata una specifica denuncia alle autorità. Stante quanto determinato da una sentenza della Cassazione dello scorso aprile, il rimborso può avere anche un valore retroattivo, cioè nei casi in cui, nonostante l'occupazione abusiva, il proprietario abbia versato la tassa.

Come chiedere il rimborso

Per ottenere la restituzione dell'Imu non dovuta o pagata in eccesso, il contribuente deve fornire tutta la documentazione dalla quale risulta l’errore. Una volta che questo viene accertato, il cittadino può presentare istanza di rimborso al Comune nel quale si trova l'immobile, indicando chiaramente le proprie generalità, le annualità per cui viene chiesto il rimborso e la causale, l'importo dovuto e quello versato erroneamente, le quietanze di versamento, la differenza per cui si chiede la restituzione e le modalità tramite le quali ottenere il rimborso.

L'istanza va presentata entro i 5 anni dal pagamento o dal riconoscimento dell'errore, mentre il Comune ha l'obbligo di rispondere entro 180

giorni dalla presentazione della domanda, trascorsi i quali il contribuente può inoltrare un sollecito. L'Ente dovrà quindi rimborsare il cittadino seguendo le modalità da questo indicate nella richiesta.

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