Smart working frontalieri Italia-Svizzera: cosa cambia dal 2024

A partire dal primo gennaio partono le nuove regole dell’accordo sui lavoratori frontalieri

Smart working frontalieri Italia-Svizzera: cosa cambia dal 2024
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Sino ad un massimo del 25% del proprio orario lavorativo da poter svolgere smart working.

Con la Legge n. 83/2023 del giugno scorso si è concluso l'iter di approvazione dell’accordo tra Italia e Svizzera (siglato il 20 dicembre 2020) sul tema dei lavoratori frontalieri, con importanti innovazioni sul tema dello sw e della tassazione. Parte dell’accordo è entrato in vigore lo scorso 17 luglio 2023 ma l’applicazione effettiva sarà a partire dal 2024.

Ma di cosa si tratta? Vediamo un po’ meglio.

Chi sono i lavoratori frontalieri

Si tratta di quelle persone fiscalmente residenti in un comune che si trovi ad una distanza di 20 chilometri dal confine con l’altro Stato dove devono svolgere lavoro dipendente.

Inoltre, in linea di principio, si prevede il rientro quotidiano nel proprio Stato di residenza; il Protocollo aggiuntivo precisa, però, che è consentito il non rientro presso il proprio domicilio per un massimo di 45 giorni in un anno civile, esclusi i giorni di ferie e di malattia, per motivi professionali.

L’accordo sottoscritto riguarderà:

  • per il territorio svizzero il cantone dei Grigioni, del Ticino e del Vallese;
  • per quanto riguarda l’Italia sono coinvolte le regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano.

Gli effetti del nuovo accordo su smart working e tassazione

Le lavoratrici e i lavoratori frontalieri potranno svolgere, a partire dal primo gennaio 2024, il 25% del proprio orario in smart working.

L’applicazione avrà effetto dall’inizio del nuovo anno ma solo in virtù di un’intesa amichevole transitoria raggiunta tra Italia e Svizzera; si dovrà aspettare la sottoscrizione, prevista entro il 31 maggio 2024, per l’ufficialità.

Come riporta la nota del Ministero dell’economia e delle finanze, “Contestualmente, le autorità competenti di Italia e Svizzera hanno firmato anche un accordo amichevole relativo al periodo dal 1° febbraio 2023 al 31 dicembre 2023 che introduce, in senso retroattivo, la possibilità di svolgere il telelavoro per i contratti che lo prevedono fino a un massimo del 40% dell’orario di lavoro, in linea con la vigente legislazione nazionale”.

L’importanza di questo accordo è strettamente legato, attraverso l'istituto dello smart, al tema dell’imposizione fiscale; secondo quanto previsto dal documento siglato tra Italia e Svizzera, i tre quarti del reddito maturato in Svizzera non dovrebbe più essere assoggettato a doppia imposizione ma a tassazione concorrente tra i due Paesi, mentre la quota di reddito percepita a fronte dell’attività lavorativa svolta a casa – e dunque il 25% in smart working – andrà ad imposizione esclusiva nel nostro Paese.

È questa, dunque, l’innovazione dell’accordo; il criterio della tassazione concorrente prevede, difatti, che lo Stato in cui l’attività lavorativa viene esercitata

effettui una ritenuta alla fonte fino ad un massimo dell’80% di quanto dovuto mentre lo Stato di residenza del lavoratore possa tassare il reddito per interno, andando tuttavia ad eliminare la doppia imposizione giuridica.

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