Dal primo gennaio 2024 la detrazione per i lavori edilizi per l’efficientamento energetico scende al 70%. Il Senato ha dato l’ok definitivo con 81 voti a favore, 48 contrari e 4 astenuti. Con questo passaggio si conclude l’agevolazione al 110% senza proroghe ma con alcune eccezioni per coloro che hanno i redditi più bassi, oltre ad una sanatoria per i lavori non terminati. Ecco tutti gli aggiornamenti.
A chi è rivolta la misura
Il decreto prevede misure che sostengono le famiglie con un reddito basso. Nello specifico si tratta di coloro che hanno un Isee fino a 15mila euro e che non hanno avuto la possibilità di terminare i lavori entro il 13 dicembre 2023. Questa categoria di persone deve però aver ottenuto un avanzamento lavori almeno al 60%. Il sostegno in questione viene prelevato da un fondo di 16mila euro che copre le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024. L’obiettivo è quello di garantire che anche i nuclei familiari meno abbienti riescano a terminare i lavori di efficientamento energetico che hanno già iniziato. Specifichiamo che il Fondo di povertà compenserà la differenza tra il 70% di agevolazione prevista dal primo gennaio e il 110%.
Le tempistiche
È stato inoltre definito un margine di 20 giorni per consentire a imprese e professionisti di avere tempi più ampi e trovare soggetti cessionari che siano disposti ad acquistare i crediti. Inoltre, per coloro che non sono riusciti a finire i lavori necessari per ottenere il Superbonus al 110%, viene prevista una sanatoria la quale cancella l’obbligo di tornare le somme già erogate sotto forma di detrazioni. Si tratta di un salvagente per diversi cittadini che, per diversi motivi, non sono riusciti a rispettare le scadenze.
Sconto in fattura e cessione del credito
Per quanto riguarda l’opzione che prevede lo sconto in fattura e la cessione del credito questa sarà valida anche per il 2024 per singoli o condomini che hanno aperto la Cila entro il 16 febbraio 2024. La proroga delle comunicazioni è l'unica eccezione del governo al decreto, l’esecutivo entro il 2026 è pronto a dire addio al Superbonus. Come anticipato, infatti, dal 2024 l'agevolazione diminuisce dal 110 al 70% e al 65% nel 2025.
Sismabonus e barriere architettoniche
Viene previsto inoltre l’obbligo di assicurazione contro il rischio sismico per i contribuenti che hanno usufruito del Superbonus, per interventi nei comuni colpiti da eventi sismici, verificatasi dal 1° aprile 2009, nei casi in cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza. Vengono poi definiti i nuovi limiti per sfruttare il bonus barriere architettoniche.
Verrà infatti riconosciuta fino al 2025 una detrazione Irpef del 75% sulle spese sostenute per rimuovere ostacoli alla mobilità negli edifici, anche nel caso in cui non ci fossero disabili. Infine vengono ammesse le spese esclusivamente per gli interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Di conseguenza vengono esclusi i lavori su infissi e servizi igienici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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