Potenza - I misteri della morte di Elisa Clpas. Il cadavere della ragazza sarebbe stato scoperto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza alcuni mesi prima del ritrovamento ufficiale avvenuto il 17 marzo. La notizia è anticipata dal quotidiano La Provincia Pavese. A fare la scoperta alcune donne delle pulizie, che avvertirono i sacerdoti della chiesa. Ma questa versione viene smentita da una delle donne addette alle pulizie, che accusa il viceparroco della Santissima Trinità, don Vagno, di aver mentito: "Né io né mia madre abbiamo mai trovato quel cadavere".
Procura: "Il parroco sapeva" Il parroco della Santissima Trinità, don Ambrogio, seppe nello scorso gennaio del ritrovamento di alcuni resti umani nel sottotetto della chiesa. Lo confermano fonti della procura di Salerno, che indaga sul caso di Elisa Claps. Alla procura non risultano però elementi per stabilire che il parroco avesse collegato quei resti alla ragazza scomparsa 17 anni fa.
Prima versione: corpo trovato a gennaio Il ritrovamento del cadavere - secondo la prima versione dei fatti circolata - sarebbe avvenuto a gennaio da parte delle due donne chiamate a fare le pulizie nel sottotetto (ma una di loro smentisce, ndr). Subito dopo le donne avrebbero avvertito sia il parroco della Santissima Trinità, don Ambroise Apakta, conosciuto da tutti a Potenza come don Ambrogio, sia il suo vice, Don Vagno. Sul perché del silenzio dei sacerdoti, che sono stati sentiti a lungo in questi giorni, sta indagando la procura generale di Salerno, che ha avocato a sé l’inchiesta.
Donna delle pulizie: il prete ha mentito Ma a smentire questa versione dei fatti è Annalisa Lo Vito, una delle due donne delle pulizie: "Il viceparroco della Santissima Trinità don Vagno ha mentito. Né io né mia madre abbiamo mai trovato quel cadavere e l’abbiamo detto ai magistrati di Salerno". La donna il mercoledì e il venerdi è andata, insieme alla madre (Margherita Santarsiero) a fare le pulizie nella chiesa dove è stato ritrovato il cadavere. "Il sacerdote - ha aggiunto - ha detto agli investigatori che il cadavere di Elisa è stato trovato a gennaio e che quella scoperta l’avremmo fatta mia madre ed io. Su questo siamo state interrogate per ore sabato dai magistrati di Salerno: a loro abbiamo detto di non aver mai ritrovato il cadavere della Claps. La prima volta che siamo salite su quel terrazzo è stata il 10 marzo", sette giorni prima del ritrovamento del cadavere.
La versione della donna La Lo Vito ha aggiunto che "questa è una vicenda assurda. Noi siamo semplici lavoratrici, e ora, a causa delle false dichiarazioni del sacerdote, mia madre sta male: non dorme da sabato, quando siamo state interrogate per ore nella Questura di Potenza". "In Questura - ha proseguito - ci è stato detto che, per falsa testimonianza, si va in galera. Ma noi, sul ritrovamento del cadavere di Elisa Claps, non abbiamo nulla da dire. Ripeto: non l’abbiamo trovato noi e quindi sarà qualcun altro a pagare per la falsa testimonianza. Io e mia madre - ha continuato - facciamo le pulizie fino al secondo piano, non entriamo mai neanche al centro Newmann, che si trova al terzo, perché i ragazzi hanno detto che lì ci sono dei loro effetti personali e che se la vedono loro per le pulizie".
Il vescovo: "Io non sapevo" "Ho saputo del ritrovamento del cadavere di Elisa Claps solo mercoledì mattina": ha detto l’arcivescovo di Potenza. "Di tale tempistica - ha aggiunto - ho parlato sabato mattina con il questore di Potenza, Romolo Panico, al quale ho indicato di parlare con il viceparroco della Santissima Trinità don Vagno, perché ho avuto l’impressione che qualche aspetto della vicenda dovesse essere approfondito". Superbo ha aggiunto che "mercoledì mattina, intorno alle ore 10, quando mi è stato comunicato il ritrovamento del cadavere, ho subito avvertito la polizia. Prima di mercoledì - ha concluso - io non sapevo nulla del ritrovamento".
Il fratello di Elisa: basta silenzi Intervistato dal Gr Rai Gildo Claps, fratello di Elisa, mostra tutta la propria angoscia: "Adesso veramente basta con questa vergogna, questi silenzi, queste omissioni. La famiglia Claps chiede: il parroco a chi l’ha detto? È una vergogna dall’inizio alla fine in questa storia".
Il parroco: "Mai stato lì" "Sfido chiunque a dimostrare che sapevo della presenza del cadavere di Elisa Claps prima del 17 marzo scorso: inoltre, non ho mai messo piede nel sottotetto della canonica, mai da quando sono stato nominato parroco" si è difeso il parroco della Santissima Trinità, don Amrboise Apakta. Il sacerdote è stato nominato parroco della Santissima Trinità il 20 luglio 2008. Alla domanda se il suo viceparroco, don Vagno, gli abbia mai riferito qualcosa su ciò che vi era nel sottotetto della canonica, il sacerdote ha risposto: "Non mi ha mai riferito nulla e anche le donne delle pulizie mi hanno mai detto nulla".
Confermando di aver detto tutto ciò agli investigatori, don Ambroise ha aggiunto: "I lavori per riparare i danni provocati dalle infiltrazioni di acqua li ho voluti io, ma non sono mai salito nel sottotetto". Richiesto di spiegare il susseguirsi delle notizie di oggi e il loro senso, il sacerdote ha concluso: "Non so spiegare a che gioco si vuole giocare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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