Milano - Anche l’Asia sconta l’effetto Dubai. Il Msci Asia Pacific Index (-3%) accusa la flessione più grande in tre mesi sui timori per un eventuale crac della holding del piccolo emirato arabo e per il rafforzarsi dello yen sul dollaro. Hsbc e Standard Chartered hanno perso entrambe oltre il 6%. Soffrono gli immobiliari con interessi a Dubai che potrebbero perdere 10 miliardi di yen. Deboli i tecnologici, giù anche i minerari. Questi gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico: Tokyo -3,22%, Hong Kong -4,84%, Shanghai -2,36%, Taiwan -3,21%, Seul -4,69%, Sidney -2,90%, Bangkok -1,61%. Ieri giornata molto negativa per tutte le borse europee. L’indice Dj stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio Continente, ha perso il 3,27%, che equivale a 152 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati in una sola seduta.
Dubai World Il rischio default della holding statale Dubai World, alle prese con un debito di 59 miliardi di dollari e che ha spinto la società dell’Emirato a chiedere ai creditori una moratoria di sei mesi sui pagamenti, fa scivolare i titoli delle banche più esposte e il settore finanziario, contribuendo alla giornata difficile sui listini mondiali. Royal Bank of Scotland, tra gli istituti che sarebbero esposti nei confronti del gruppo dell’Emirato, cede il 7,61% e Barclays il 7,07%. Male anche Societe generale che perde il 5,5% e, a Milano, Mediolanum in calo del 5,13%, Unicredit del 4,64%, Banco Popolare del 4,33%. Tra gli assicurativi, Legal & general group perde il 6,78%, Ing il 6,63%, Axa il 5,89%. Nemmeno il settore "difensivo" dell’alimentare riesce a contenere le perdite (l’indice Dj stoxx di comparto cede quasi due punti percentuali), con Cadbury, al centro dell’interesse di Kraft e anche dell’italiana Ferrero, che limita comunque i danni e scende dello 0,74%. Questi gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: Londra -2,83%, Parigi -3,25%, Francoforte -2,91%, Madrid -2,47%, Milano -3,42%, Amsterdam -3,60%, Stoccolma -3,02%, Zurigo -2,42%. Nel frattempo Standard & Poor’s ha messo sotto osservazione con implicazioni negative il rating di lungo periodo delle banche locali Emirates Bank International, National Bank of Dubai, Mashreqbank e Dubai Islamic Bank, vista la loro esposizione su Dubai World.
Default Il governo dell’Emirato arabo ha comunicato ieri che Dubai World e la controllata Nakheel intendono chiedere a tutti ai finanzitori una moratoria e di estendere le scadenze almeno fino al 30 maggio 2010. La holding statale sta cercando di rinegoziare un "bond islamico" da 3,52 miliardi di dollari emesso da Nakheel, l’operatore immobiliare famoso per aver realizzato le isole a forma di palma, in scadenza il 14 dicembre prossimo.
Il governo di Dubai prova a rassicurare i mercati dopo che l'annuncio della richiesta ai creditori da parte di Dubai World di una moratoria ha scosso le Borse. L'economia del Paese è "durevole" e "i fondamentali economici, le infrastrutture e il nostro centro finanziario permetteranno a Dubai di restare un posto attrattivo nella regione" sostiene in una nota il presidente del comitato fiscale lo sceicco Ahmed ben Saïd Al Maktoum e assicura che ulteriori informazioni saranno diffuse all'inizio di settimana prossima. "Comprendiamo le ragioni del mercato e dei creditori - dice lo sceicco - ciononostante siamo dovuti intervenire in ragione della necessità di intraprendere un'azione decisiva per far fronte al debito" ricordando che Dubai, come le altre metropoli ha dovuto fare i conti con la crisi economica globale. Nel frattempo Standard & Poor's ha messo sotto osservazione con implicazioni negative il rating di lungo periodo delle banche locali Emirates Bank International, National Bank of Dubai, Mashreqbank e Dubai Islamic Bank, vista la loro esposizione su Dubai World e anche Moody's ha tagliato il rating di sei importanti imprese legate al Governo di Dubai tra cui Dp World, Dubai Electricity and Water Authority ed Emaar Properties. Oltre a chiedere una moratoria Dubai World sta anche cercando di rinegoziare un bond islamico da 3,52 miliardi della controllata Nakheel, l'operatore immobiliare delle isole a forma di palma, in scadenza il 14 dicembre. A Nakheel fa capo anche un debito da circa 980 milioni di dollari in scadenza il 13 maggio 2010, mentre il fondo di Dubai World, Limitless, ha un bond islamico da 1,2 miliardi di dollari in scadenza il prossimo 31 marzo.
Tra gli oltre 70 creditori del gruppo ci sarebbero Credit Suisse, Hsbc, Barclays, Lloyds Banking Group e Rbs (-7,75%) e alcune italiane anche se la loro esposizione, da quanto si apprende, sarebbe poco rilevante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.