Il commento Successo netto, ma nel 2011 sarà complicato

(...) Ma devono fare riflettere anche altri dati: quello che è stato battezzato «partito del non voto», attestandosi intorno al 35 per cento, è il primo in Lombardia mentre significativi sono anche i risultati delle liste della protesta: l'Idv di Di Pietro e il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Posizioni marginali e settarie, queste ultime, certo; che però, insieme al cospicuo astensionismo, costituiscono la manifestazione, sebbene in forme diverse, di un certo disagio per la politica così come viene presentata ai cittadini dai giornaloni più o meno amici della sinistra: fatti privati; gossip, intercettazioni telefoniche illecite, reciproca aggressività, poca attenzione per i problemi reali della gente e del Paese, corruzione, vera o presunta non importa, un po' dappertutto. Tutta roba sporca, insomma. Le cose non stanno proprio così ma è così che ce le raccontano.
E poi c'è il «dossier Milano». L'anno prossimo si vota per palazzo Marino. Bossi, provocatoriamente ma non troppo, mette le mani avanti: vuole fare il sindaco. I dati, sebbene provvisori, dimostrano che per ora quella pretesa è eccessiva: fra Pdl e Lega a Milano città la distanza resta molto consistente. Se invece la sparata del senatùr serve per assicurare al Carroccio il posto da vicesindaco insieme ad un buon numero di assessori di peso, allora la richiesta appare del tutto legittima.
Semmai la Moratti dovrà guardarsi da Penati, probabile suo antagonista nel 2011. Il centrosinistra, infatti a Milano città è più vicino alla maggioranza che altrove. Senza il forte effetto di traino di Roberto Formigoni il distacco potrebbe ridursi ulteriormente. Sarà bene che ne tengano conto a palazzo Marino in questi mesi che restano.


Cosa resta da fare ora? Tornare rapidamente a quella concretezza tipicamente lombarda: accelerare le infrastrutturali impostate; migliorare i collegamenti con Milano e quindi la vita dei pendolari, migliorare la qualità dell'aria che respiriamo, rilanciare davvero Malpensa, smetterla di cincischiare con l'Expo passando alla rapida realizzazione delle opere necessarie, riprendere il progetto della città metropolitana che aiutare a risolvere gran parte di questi problemi. Fatti, insomma.

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