Il commento Una vittoria netta, ora il mirino su Milano

Diciamolo subito, la netta riconferma di Roberto Formigoni alla presidenza della Lombardia non è certo una sorpresa. Semmai ci si poteva aspettare, dopo tanti anni di permanenza al Pirellone, qualche segnale di stanchezza, una limatura del consenso, limatura che non c'è stata. Per i lombardi Formigoni deve continuare a governare la più importante regione d'Italia perché in questi anni lo ha fatto bene. Ma qualcosa si muove anche da queste parti. La Lega Nord, prima di tutto, che si avvicina al Pdl pur senza raggiungerlo, evitando così a Ignazio La Russa la poco appetitosa ingestione di quell'asino vivo che il coordinatore del Pdl aveva promesso di mangiare se il Carroccio fosse diventato il primo partito al Nord. Come interpretare, comunque, l'avanzata leghista? Com'è ovvio: come una richiesta di rapida attuazione del federalismo, di alleggerimento del peso burocratico e fiscale, di maggiore attenzione per il mondo delle piccole e medie imprese, di più rapido sviluppo delle infrastrutture, di severo governo dell'immigrazione.

Insomma, di maggiore attenzione per i problemi di questo territorio: lo abbiamo scritto diverse volte, troppo spesso il governo considerato «milanese» e «amico del Nord» si è invece mostrato un po' troppo sensibile alle pretese di Roma e ai problemi del Sud.(...)

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