Contro l'influenza A, una bella «zaffata» d'aglio. Italiano

IL vecchio rimedio della nonna, indicato già per il cuore, la pressione e per le sue proprietà afrodisiache e antibatteriche, funziona pure contro il virus H1N1. Quello cinese costa 15 volte più di prima, ma c'è quello italiano ancora a buon mercato

Una «zaffata» contro la suina. Infatti è l'aglio, il rimedio della nonna, uno dei prodotti più efficaci per difendersi dal virus H1N1. Già si sapeva che funziona per il cuore, per abbassare la pressione e per alzare la libido. Ora, paziendsa per l'alito, lo potremo usare anche per combattere la nuova influenza. Se ne sono accorti per primi i cinesi, grandi produttori dell'ortaggio, e hanno subito fanno impennare i prezzi. Ma perchè allora non consumare quello italiano? Nello Stivale se ne producono circa trenta milioni di chili.
Tante le proprietà di questo piccolo puzzolente ma fondamentale ingrediente delle nostre cucine. L'aglio, che è considerato dagli scienziati un potente antibatterico, contiene una sostanza, l'allicina, particolarmente attiva nella prevenzione. É ritenuto dalla medicina tradizionale il rimedio principe contro l'influenza anche grazie al contenuto in sali minerali e vitamine antiossidanti che sono di grande aiuto per combattere le conseguenze dello stress dei continui sbalzi termici.
Se in Cina le quotazioni della profumata spezia sono schizzate alle stelle, con un aumento di quindici volte rispetto a prima della pandemia, in Italia il prezzo è praticamente stabile. In media, 5,2 euro al chilo, anche se al produttore viene pagato solo 1,5 euro al chilo. La superficie nazionale coltivata ad aglio, spiegano alla Coldiretti, è di circa tremila ettari, con una produzione che è presente praticamente in tutte le regioni, anche se è concentrata soprattutto Campania, Sicilia, Emilia-Romagna, Veneto, Puglia, Abruzzo, Sardegna e Piemonte. Particolarmente rilevanti sono le importazioni che risultano di poco inferiori alla produzione nazionale e provengono principalmente da Spagna, Cina, Francia e Argentina, per totale di 25 milioni di chili.
Gli agli tradizionali italiani sono peraltro conosciuti e apprezzati nel mondo ed entrano come condimenti ricercatissimi nelle ricette più rinomate: l'aglio rosso di Sulmona e l'aglio polesano, e ancora l'aglio bianco di Vessalico, l'aglio dell'Ufita, l'aglio di Molino dei Torti, l'aglio di Resia, l'aglio Massese, gli agli rossi di Castelliri, di Nubia, di Procedo, il maremmano e l'aglio di Monticelli sono solo alcuni esempi delle specialità offerte sul territorio nazionale. L'uso dell'aglio nella medicina popolare dunque ha una tradizione secolare. Oltre alle ben note proprietà afrodisiache, gli sono riconosciute molte caratteristiche salutari: è consigliato contro mal di testa, infezioni e malattie cardiovascolari, ma soprattutto è indicato come disinfettante dell'intestino in quanto svolge un'efficace azione antibatterica.

Per garantire l'efficacia nell'azione il consiglio è quello di verificare le etichette e di preferire la produzione nazionale che garantisce freschezza perché non deve sopportare i lunghi tempi di trasporto di quella proveniente dalla Cina, dall'Egitto e dalla Turchia.

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