Contro le rapine dei "maranza", dieci arresti in tutta la città

Presa la gang egiziana che colpiva in metropolitana. E spuntano le ronde per la giustizia fai-da-te

Contro le rapine dei "maranza", dieci arresti in tutta la città
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I primi a finire in manette sono stati 4 ragazzi di origine egiziana tra i 18 e i 25 anni che, due settimane fa, il 28 febbraio, avevano assalito, ferito e rapinato un italiano di 35 anni mentre usciva dalla stazione della metropolitana alla fermata «Cimiano». In tutto però gli arresti messi a segno dagli investigatori della Squadra mobile - i «Falchi» della sesta sezione guidati da Filippo Bosi oltre che dal dirigente Alfonso Iadevaia - sono stati ben 10 in sei giorni e riguardano giovani fermati in città per aver messo a segno una serie di rapine. Un fenomeno criminale, quello giovanile, che riguarda in particolare giovani cittadini italiani di seconda generazione, in gergo oramai noti a tutti come «maranza». E, notizia inquietante, in una serie di video postati sui social (la notizia è stata pubblicata ieri dal quotidiano «Libero») ci sarebbe persino un gruppo di picchiatori che si fanno chiamare «Articolo 52», autodefinitisi «squadra anti maranza» e che, per «farsi giustizia», compiono veri raid punitivi contro giovani di colore.

Anche grazie alle immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza (nella foto) i poliziotti hanno rintracciato due dei rapinatori di Cimiano mercoledì scorso nella zona della Fiera di Rho. Nell'appartamento di uno dei due, un 25enne, sono poi stati trovati altri due dei complici, di 20 e 21 anni, uno dei quali aveva con sé due coltelli a serramanico. Nelle stesse ore il quinto componente del branco, un 18enne, è veniva catturato dalla squadra investigativa del commissariato Quarto Oggiaro.

La fuga del sesto, un 19enne, è finita invece due giorni dopo, venerdì, quando i poliziotti del commissariato Porta Ticinese lo hanno fermato a pochi passi da un'altra fermata della linea verde, quella di Famagosta: per i 4 rapinatori è stato disposto il fermo, mentre gli altri due complici sono stati indagati a piede libero.

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