La controffensiva del made in Italy, due fiere e aumento delle esportazioni

Dalle vendite all'estero le aziende del settore hanno incassato mediamente 80 milioni di euro. A Vicenza primo meeeting del turismo spirituale e gli stati generali dell'edilizia di culto

La controffensiva del made in Italy, due fiere e aumento delle esportazioni

Il mercato degli articoli religiosi fa talmente gola che in Italia si svolgono due fiere parallele negli stessi giorni. Segno di un settore in salute. Dal 17 al 19 febbraio nel quartiere fieristico di Bologna è aperta Devotio, quest'anno alla seconda edizione (la prima è stata nel 2017), mentre dal 16 al 18 dello stesso febbraio alla fiera di Vicenza è aperta Koiné, che ha una storia molto più lunga: diciottesima edizione e 30 anni di vita visto che la prima edizione porta la data del 1989. C'è concorrenza, è evidente, ma le due rassegne mostrano che il settore è vitale ed è in grado di attirare artigiani, produttori e commercianti anche dall'estero. Dove pure esistono altre fiere dal forte richiamo, come Sakralia a Poznan in Polonia e Gloria ad Augusta in Germania.

Assoreli, l'associazione che riunisce 22 produttori di articoli religiosi nata nel 2017, stima in 60 milioni di euro il giro d'affari delle aziende italiane che producono rosari. Secondo la Camera di commercio di Milano, le esportazioni dell'intero settore hanno raggiunto un valore complessivo di 80 milioni di euro nel 2017. In questo mercato il campionario di prodotti è sterminato. Si va dagli arredi liturgici a quelli per le comunità religiose, dalle campane alle candele, dagli impianti di climatizzazione ai microfoni e amplificazioni, dalle fonderie artistiche alle vetrerie, dai souvenir devozionali all'editoria religiosa, dalle icone alle pulizie. E poi artigiani del legno, mosaicisti, fabbricanti di strumenti musicali, restauratori, produttori di ostie e vino per la messa, fino a tutto ciò che ruota attorno all'edilizia sacra.

Devotio alla seconda edizione ha raddoppiato la superficie espositiva (8.000 metri quadrati) con due padiglioni invece che uno solo e quasi 180 espositori (un 40 per cento in più rispetto alla prima edizione del 2017), di cui 20 dall'estero. L'appuntamento è aperto soltanto agli operatori commerciali e non al pubblico, a differenza di Koiné. La tre giorni di Vicenza punta molto sugli eventi: oltre a visitare i padiglioni con gli espositori, si svolgeranno il primo Meeting del turismo spirituale e gli Stati generali dell'edilizia di culto, oltre ad approfondimenti sui giovani, sui santuari e su sacrestani e operatori liturgici. Sarà allestita anche una mostra di arte sacra.

È in programma anche una rassegna di concerti ed esecuzioni musicali, una parte imprescindibile della liturgia.

Entrambe le fiere godono del patrocinio del Pontificio consiglio per la cultura, poi si diversifica: Devotio ha dalla sua l'Ufficio liturgico nazionale della Conferenza episcopale italiana mentre Koiné si avvale di altri tre uffici della Cei: quello per i beni culturali ecclesiastici, quello per la pastorale del tempo libero e del turismo e il Servizio per l'edilizia di culto.

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