C’è solo una cosa (o due,insieme alla vita privata) che sembrano fare affilare le unghie a Paola Cortellesi: darle della «precisina». Quando Claudio Bisio la etichetta così alla ricerca spasmodicadiundifetto richiesto in conferenza stampa, la comica e mattatrice ribatte: «A casa mia si chiama professionalità ». Ahia. Zelig riparte -davenerdìinprimaserata su Canale 5, 15 puntate che marceranno indomite fino a primavera - e la comica romana si arma di un austero look british (con tanto di scarpe professorali coi lacci) per ricordare che l’entertainment, «a casa sua», va inteso all’anglosassone. Nonall’amatriciana,comevorrebbe il luogo comune. Quindi, anche per ridere le cose si fanno dannatamente sul serio.
Cominciamo dunque col dire che la«milanese»vera,qui a casa «Zelig», è lei, Cortellesi, giusto? Bisio dice che ha dovuto lavorare anche quando lei l’ha invitato a cena nella sua casa di Roma...
«Non esageriamo, anche se ormai con Milano ho un rapporto duraturo e speciale. Quella sera a Roma, quando lui stava girando il suo film che esce a breve ( Benvenuti al nord , ndr) gli ho offerto un piatto di bucatini e, già che c’eravamo gli ho fatto vedere su You Tube un paio di sketch di vecchio varietà che potevamo rievocare.
E difatti,guarda un po’,ogni puntata io e lui quest’anno metteremo in scena un dialogo lui/lei di puro varietà ispirato alle gag tra Paolo Stoppa e Rina Morelli ».
Lei spesso ha detto che insegue sempre le novità, ma a «Zelig » ci è ritornata. Qualche bis vale la pena, allora?
«Con Gino, Michele e Giancarlo Bozzo ci si era ripromessi di fare il punto a fine stagione scorsa e, bè, ci ho messo due minuti a dire di sì a un bis. Mi diverto come una pazza a Zelig . E poi dipende da cosa ci si accinge a fare. Anche Sanremo lo bisserei, se è per questo».
È una richiesta formale?
«Ci mancherebbe! Di tv per quest’anno l’agenda è piena. Quindici puntate con Zelig sono una mazzata, e io farò la pendolare da Roma, ricordo. Ma da diversi anni il festival ha dimostrato di essere qualcosa di pregevole, oltre a essere la dimostrazione che quando la Rai crede fermamente in qualcosa, poi i risultati vengono».
A «Zelig» rivedremo una Cortellesi imitatrice? Si dice che la sua Moratti abbia tagliato elettoralmente le gambe a quella vera, l'anno scorso...
«Ma dai! È come dire che porto sfiga.
Torna da venerdì il varietà di Canale 5, festeggiando la centesima puntata e il record di 500 mila spettatori. Sempre dal teatro degli Arcimboldi di Milano, sarà condotto ancora da Claudio Bisio e Paola Cortellesi. Per la centesima puntata, il 20 gennaio, torneranno sulla scena molti dei volti storici. Il cast è composto da una cinquantina di personaggi, alcuni dei quali al debutto.
La Moratti, come la Santanché, eranopersonaggichebensiprestavano. Ma con questi nuovi governativi, ragazzi, èdurissima. Sontuttitecnici, senza uno storico come si dice. Chi li conosce? Secondometralorosiriconosco mettendosi il cartellino ».
Nell’autunno scorso si è sposata ( col regista Riccardo Milani, ndr): questa novità cambia qualcosa in chiave futura professionale? Magari con nuovi arrivi famigliari...
«Di questo non parlo volentieri, ma comunque le scelte famigliari sono le cose importanti, e certo non si condizionano in base al lavoro ».
Lei dice che fugge la mondanità ma in Campidoglio alle sue nozze c'era un parterre de roi, si son visti Morandi, Kim Rossi Stewart, Valerio Mastandrea...
«Son venuti a sorpresa! No, scherzo. Però è un fatto che nel lavoro si conoscano persone con cui ci si trova. Anzi, io smentisco che il mondodellospettacolosiasolounnido di vipere. In questo lavoro ho incontrato diverse persone con cui ho stretto sinceri rapporti».
Dopo il David di Donatello vinto si sente responsabilizzata nella scelta di nuovi ruoli al cinema?
«No, mi baso sempre e solo su scelte personali e sul feeling che sento col regista. Come è accaduto con MassimilianoBrunoin Nessunomipuògiudicare : mi ha cucito un ruolo addosso ».
Quali stimoli cerca ancora nel lavoro?
«Bè,sonodueglisfizichevorreitogliermi: interagire anche per pochi attimi con quel grande artista che è Roberto Benigni, e interpretareun ruolo solido e drammaticointeatro.
Unbell’anti-eroe cupo shakespeariano come Riccardo III ».
Brava ma anche bella: per essere presa sul serio come comica agli esordi l'avvenenza è stata in qualche modo un
ostacolo? «No, per il semplice fatto che penso di avere una non-faccia, che ben si presta alla trasformazione. Non mi sento bella. E agli inizi certo non sono stata notata per l’aspetto».
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