Il maxi colpo di spugna sui contributi previdenziali non pagati dalle aziende agricole allInps, 6 miliardi di euro, dal 98 al 2004 diventa una tragicommedia. Per questa mattina - per la precisione alle 12.30 - è prevista la «conferenza dei servizi» convocata dalla Direzione generale per le politiche previdenziali del ministero del Lavoro e alla quale devono partecipare i tecnici del ministero dellEconomia, in particolare quelli della Ragioneria generale dello Stato. Un vertice tutto allinsegna delle fortissime perplessità sollevate dagli uffici tecnici. Sabato invece il ministro alle Politiche agricole, Paolo De Castro, in unintervista ha assicurato che è «tutto ok» dando la sanatoria come già fatta.
Il telegramma di convocazione dellincontro di stamattina riprende lallarme già lanciato dal collegio dei sindaci dellInps sullo squilibrio che si verrebbe a creare tra «lammontare dei contributi incassati e le prestazioni» che listituto di previdenza dovrà erogare. «Manca qualsiasi norma di legge - dicono in sostanza i revisori dei conti dellInps - che autorizzi unoperazione del genere».
Per chi avesse perso le puntate precedenti, il progetto prevede che i 6 miliardi di credito attualmente «parcheggiati» presso la Società di cartolarizzazione dei crediti Inps (Scci) vengano «acquistati» da due banche, Deutsche Bank e Unicredit. Le banche incasseranno qualcosa come 1,3 miliardi di euro, alla Scci andranno 545 milioni (di questi non è nota la cifra che materialmente affluirà alle casse dellInps). Per mettersi in regola aziende agricole e lavoratori autonomi pagheranno tra il 24 e il 30% dei contributi dovuti.
Ma il ministro De Castro, che viene da più parti indicato come il vero regista delloperazione, ha bruciato tutti sul tempo. Con unampia intervista pubblicata sabato 6 gennaio dal secondo quotidiano economico Italia Oggi ha garantito che «parte il condono Inps in agricoltura», e quindi lo «sblocco della sanatoria», assicurando inoltre che «non ci sarà alcun impatto sui conti dello Stato» e che prima di Natale la «società di rating Kpmg ha dato il suo ok». Peccato che non rientri nelle sue competenze «sbloccare» alcunché in questa vicenda.
Il 19 dicembre proprio alla luce della relazione delladvisor Kpmg - secondo cui il valore economico del credito si aggira «tra i 730 e gli 800 milioni» - il presidente dellInps Gian Paolo Sassi aveva «sollecitato» un parere ai «ministri vigilanti» dellEconomia, Tommaso Padoa-Schioppa, e del Lavoro, Cesare Damiano, con una lettera inviata solo «per conoscenza» anche a De Castro, sulla «congruità» e sull«utilità» della cessione dei crediti alle banche. Il consiglio damministrazione straordinario dellInps convocato per il 28 dicembre è dunque saltato perché quel parere non è arrivato. I «ministri vigilanti» (Economia e Lavoro) hanno preferito demandare agli uffici tecnici la riposta.
Sui motivi del suo ottimismo e sullintervista giocata danticipo, non è stato possibile avere alcun commento dal ministro De Castro.
pierangelo.maurizio@alice.it
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