Crisi, mutui bloccati per le famiglie in difficoltà

Dopo un serrato confronto con le associazioni dei consumatori, arriva un "regalo" per le famiglie italiane che non riescono a star dietro alle rate del mutuo. Firmato l’accordo con l'Abi che ufficializza il via libera alla sospensione per 12 mesi delle rate

Crisi, mutui bloccati per le famiglie in difficoltà

Roma - Giusto prima di Natale, dopo un serrato confronto con le associazioni dei consumatori, arriva un "regalo" per le famiglie italiane che non riescono a star dietro alle rate del mutuo. È stato firmato infatti l’accordo tra Abi e 13 associazioni, che ufficializza il via libera alla sospensione per 12 mesi delle rate per le famiglie in difficoltà. Secondo le prime stime, diffuse lo scorso ottobre, pochi giorni dopo l’annuncio dell’iniziativa da parte del presidente dell’Abi Corrado Faissola, la misura potrebbe interessare fino a 130 mila famiglie.

Le famiglie che ne beneficeranno Un numero che, secondo i calcoli dell’Adoc, potrebbe arrivare a 200 mila. Ma non tutte le associazioni hanno firmato l’intesa. Fra queste, è dura l’Adusbef, che attacca: "E' una misura troppo onerosa, a vantaggio solo delle banche". Il confronto con le associazioni, in ogni caso, ha ampliato la portata dell’operazione di sostegno alle famiglie, rispetto alle misure previste dalla prima bozza predisposta dall’Abi. La sospensione delle rate per 12 mesi sarà applicata, infatti,a chi ha perso il lavoro, ma anche in caso di morte, non autosufficienza, sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni. Queste circostanze devono essersi verificate tra il 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2009 (in una prima versione, la "finestra temporale" per poter godere della moratoria era più stretta, dal 30 giugno a fine anno).

Le disponibilità dell'Abi L’Abi ha dato la disponibilità anche ad estendere a 180 giorni (dai 90 inizialmente previsti) il limite massimo di ritardo nel pagamento oltre il quale la moratoria non si applica: più disponibilità, insomma, nei confronti di chi è stato moroso fino a un massimo di 6 mesi, sempre a causa dell’aggravarsi delle condizioni economiche familiari. La sospensione, unica nel mercato europeo dei mutui, si applica per i finanziamenti di importo fino a 150mila euro (inizialmente era previsto un tetto di soli 100 mila euro), accesi per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale, nei confronti dei clienti con un reddito imponibile fino a 40mila euro annui. Sull’intera operazione non sono previsti nè interessi di mora, né spese di istruttoria, né commissioni, né garanzie accessorie.

Le banche associate L’iniziativa - spiegano dall’Abi - costituisce la misura minima alla quale le banche associate sono invitate ad aderire, ferma restando la piena libertà di ciascuna banca di offrire al cliente in sede di adesione al piano condizioni migliori rispetto a quanto previsto dall’accordo. La lista delle banche aderenti verrà pubblicata nel sito internet dell’Abi. I clienti potranno fare la richiesta per attivare la sospensione del rimborso a partire dal 1 febbraio 2010; associazione bancaria e consumatori hanno inoltre previsto di monitorare l’andamento dell’iniziativa, ogni sei mesi, per avere un quadro aggiornato della situazione.

Il plauso delle associazione Unanime il plauso delle associazioni dei consumatori che hanno aderito. L’Adiconsum la definisce "una boccata d’ossigeno per le famiglie" ed è soddisfatta del confronto con l’Abi. Federconsumatori esprime apprezzamento ma avverte: "ora è il momento di intervenire anche sul fronte del credito al consumo".

Fuori dal coro solo l’Adusbef, che definisce la moratoria "deplorevole" e addirittura consiglia i consumatori di "tirare la cinghia e pagare, dove possibile, le rate dei mutui cercando di non avvantaggiare ulteriormente con una 'moratoria' onerosa i signori banchieri".

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