Bruxelles - All'Europa la manovra non basta e l'Unione europea torna a chiedere maggiori garanzie ai Paesi ancora sotto la pressione dei mercati. Il commissario europeo agli Affari economici e
monetari, Olli Rehn ricorda infatti agli Stati membri che devono continuare ad agire "per raggiungere i loro obiettivi di
bilancio e, se necessario, prendere misure aggiuntive". In particolare per l'Italia, "dato il debito pubblico molto alto, intorno al 120% del Pil nel 2011, il perseguimento di un consolidamento
credibile e duraturo e l’adozione di misure strutturali a sostegno della crescita sono le priorità fondamentali".
Bocciato intanto il bilancio dell'Unione europea per il periodo 2014-2020. Otto Paesi tra cui l'Italia hanno infatti chiesto una revisione delle prospettice economiche e finanziarie previste dall'Europa, sollecitando una riduzione delle spese. Gli otto paesi hanno scritto oggi una lettera al Consiglio degli Affari generali della Ue per presentare l'iniziativa, annunciata dal sottosegretario Alfredo Mantica ai giornalisti italiani.
Secondo gli otto Paesi (Italia, Austria, Germania, Finlandia, Francia, Olanda, Svezia e Gran Bretagna più la Danimarca che ha aderito informalmente) la proposta di Bruxelles infatti "è troppo alta", soprattutto in un momento in cui a tutti i membri dell'Unione sono richiesti "sforzi finanziari considerevoli".
Mantica ha inoltre spiegato che la partecipazione dell’Italia "è assolutamente coerente con quanto stiamo facendo in Italia per la riduzione del nostro bilancio". L’Italia contribuisce al bilancio europeo per 5 miliardi di euro netti all’anno. "Vogliamo ridurre il nostro saldo di contribuzione netta", sostienene il sottosegretario, anche se non precisa di quanto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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