I punti chiave
Sono stati arrestati e posti ai domiciliari, questa mattina, da un nucleo della Guardia di Finanza di Lecce un viceprocuratore onorario (quando si svolsero i fatti era in servizio alla Procura della Repubblica del tribunale del capoluogo salentino) e un cardiologo con l'accusa di aver abusato di alcune pazienti del medico in un ospedale di Benevento. L'accusa è violenza sessuale di gruppo in forma aggravata per il medico campano che avrebbe agito durante le sue funzioni con la presunta complicità del viceprocuratore.
Le accuse
Secondo quanto affermato dalla Procura, i fatti si sarebbero verificati in un ospedale nel territorio di Benevento durante finte visite mediche perché in quegli appuntamenti le pazienti erano costrette a spogliarsi per essere toccate dai due uomini. "Atti fortemente intrusivi nella libertà sessuale delle ignare pazienti che venivano indotte a spogliarsi e a essere palpeggiate dal medico e dal viceprocuratore onorario - fa sapere la Procura in una nota - qualificatosi quale collega del cardiologo". Non contenti, i due avrebbero ripreso le scene tramite vari video.
Le indagini
Le indagini della Procura di Benevento sono iniziate dopo che la Procura di Potenza ha trasmesso gli atti per altre attività investigative: a quel punto sarebbe stato scoperto che il viceprocuratore onorario in servizio a Lecce era solito recarsi nell'ospedale di Benevento e che in quelle circostante si sarebbe finto medico: in questo modo, assieme al cardiologo, aveva la possibilità di visitare per finta le donne vittime di violenza. Un anno fa, nel giugno 2023, per i due è stata chiesta la misura cautelare con l'accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata e altre condotte scorrette tra cui "esercizio abusivo della professione medica, interferenze illecite nella vita privata e diffusione illecita di immagini e video con contenuti sessualmente espliciti realizzati da pubblico ufficiale in servizio nell'ospedale".
La Guardia di Finanza ha poi completato le operazione di indagine con la perquisizione di telefoni cellulari, tablet e computer oltre ai registratori e videocamere. Nel mese di febbraio si è concluso il giudizio di appello con l'applicazione degli arresti domiciliari per l'ex magistrato e il cardiologo con l'accusa di violenza sessuale di gruppo mentre la seconda parte è stata rigettata dal pm. Accusa e difesa hanno chiesto che fosse presentato il ricorso in Cassazione (13 giugno) che la Suprema Corte ha dichiarato "inammissibile" quello della difesa accogliendo le accuse della Procura per gli altri capi di imputazione.
L'iter prevede che il tribunale del riesame di Napoli dovrà
emettere una nuova sentenza dopo l'appello del pm per le richieste che al momento non sono state accolte. Infine, sono state numerose le persone ascoltate perché informate sui fatti che hanno depositato denunce e querele.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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