Alluvione a Livorno. Ora un tecnico potrebbe mettere nei guai l'ex sindaco 5 stelle

Un tecnico della Protezione Civile è stato ascoltato come testimone nel processo sull'alluvione di Livorno, che vede imputato l'ex-sindaco 5 Stelle Filippo Nogarin. "Il responsabile della Protezione Civile mi richiamò dopo aver contattato il sindaco e mi disse di non attivare l'alert system". Qualora la magistratura reputasse attendibile la sua testimonianza, la posizione dell'ex-primo cittadino potrebbe aggravarsi

Alluvione a Livorno. Ora un tecnico potrebbe mettere nei guai l'ex sindaco 5 stelle

A dare il via libera all'"alert system", ovvero il messaggio telefonico preregistrato che avvisa i cittadini dei potenziali pericoli legati al maltempo (invitandoli quindi a non lasciare la propria abitazione) avrebbe dovuto essere il primo cittadino. Di norma, sarebbe infatti quest'ultimo ad avere l'ultima parola in merito, dopo essersi confrontato con il responsabile della Potezione Civile. L'ok però, a quanto pare non arrivò mai. Ne è convinto Luca Soriani, tecnico della Protezione Civile, ascoltato proprio nelle scorse ore in aula in veste di testimone testimone nell'ambito del processo sull'alluvione di Livorno, che vede come imputato l'ex-sindaco del Movimento 5 Stelle Filippo Nogarin.

E se questa testimonianza venisse ritenuta decisiva dalla magistratura la posizione dell'ex-esponente pentastellato rischierebbe di aggravarsi. Com'è noto, la città toscana fu colpita da un violento nubifragio fra il 9 e il 10 settembre del 2017, che causò otto decessi ed oltre sei milioni di euro di danni. Nogarin è finito a processo perché, secondo l'accusa, avrebbe in buona sostanza sottovalutato la portata dell'evento atmosferico: la tesi è che una comunicazione sollecita (e preventiva) alla cittadinanza circa il potenziale pericolo avrebbe forse potuto ridimensionare gli effetti del cataclisma. "Chiamai il responsabile della Protezione civile, Pucciarelli, e gli dissi di aver attuato tutte le procedure previste dal piano di Protezione civile. Tranne l'alert system, che prevedeva però un ulteriore passaggio con il sindaco - ha dichiarato in tribunale Soriani, stando a quanto riportato dal quotidiano Il Telegrafo - mi richiamò e disse che aveva sentito il sindaco. E che l'alert system non andava attivato. Pucciarelli mi chiese poi, per ogni problematica, di rapportarmi o con la sala operativa o con l'ufficiale in servizio".

Soriani ha ricordato come quella notte, mentre cercava di effettuare controlli in città durante il nubifragio, fosse a conoscenza soltanto di problemi di circolazione stradale, così gli veniva riferito (a causa degli allagamenti) ma non delle questioni legate a soccorsi a persone in difficoltà. E dopo esserne stato messo al corrente, avrebbe a sua volta avvertito il sindaco intorno alle 4.56 del mattino, su espressa sollecitazione dei pompieri nel frattempo intervenuti. Non senza qualche momento di tensione, a quanto pare.

"I vigili del fuoco mi chiesero se fosse stato avvisato il sindaco - ha chiosato il tecnico - e che se così non fosse stato, mi dissero in maniera anche piuttosto colorita di avvisarlo in tutti i modi. E a quel punto ho cominciato a chiamarlo". Il processo sta ad ogni modo andando avanti e a breve potrebbero esserci ulteriori novità.

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