Continua la fuga di Giacomo Bozzoli, il 39enne condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio, Mario Bozzoli, 52 anni, ucciso e gettato in un forno della fonderia di famiglia, a Marcheno, la sera dell'8 ottobre 2015. Fonti investigative rivelano al Corriere della Sera che l'uomo potrebbe trovarsi all'estero, forse in un Paese confinante con l'Italia raggiunto a bordo della sua Maserati. Per certo con lui ci sono la compagna e il figlioletto di 9 anni. Intanto, nel tardo pomeriggio di oggi, è scatto il mandato di arresto europeo, esteso anche ai Paesi dell'area extra-Schegen, per il 39enne.
Il suocero: "Sono in Francia"
Questa mattina, il presidente della prima sezione penale del tribunale di Brescia Roberto Spanò ha firmato il decreto di latitanza. Il suocero di Bozzoli, titolare di una galleria d'arte, avrebbe riferito agli inquirenti che l'uomo si troverebbe "in una località imprecisata della Francia". Gli investigatori stanno verificando le informazioni ricevute e passando al setaccio le telecamere di sorveglianza. Alle 5.51 del 23 giugno è stato registrato il passaggio della Maserati Levante dal portale di Manerba, in provincia di Brescia e, due minuti dopo, da quello di Desenzano.
Gli ultimi accessi su Whatsapp
Giacomo Bozzoli ha fatto perdere ufficialmente le tracce dopo che, lunedì 1 luglio, la Cassazione ha confermato l'ergastolo per il delitto della fonderia. Quando i carabinieri hanno bussato alla sua porta per portarlo in carcere, lui non era in casa. Non è escluso che possa aver lasciato la villa di Soiano, sulla sponda bresciana del lago di Garda, dove ha la residenza, già da alcuni giorni. L'ultimo accesso su Whatsapp risale alla ore 3.30 del mattino fra il 23 e il 24 giugno, dopodiché ha staccato il cellulare.
L'ipotesi della fuga all'estero
Fonti inquirenti dicono che Bozzoli, quarant'anni il prossimo 19 luglio, potrebbe essere all'estero. L'indiscrezione, trapelata nella tarda serata di ieri, non è stata ancora confermata. Sta di fatto che, nell'ipotesi in cui si trovasse realmente in un Paese straniero, potrebbe avere le ore contate. Anche perché gli è scaduto il passaporto e non l'ha rinnovato. Inoltre, quando scatterà la "dichiarazione di latitanza", saranno utilizzate modalità di indagine più penetranti, come ad esempio le intercettazioni. A quel punto il fuggiasco non potrà utilizzare neanche le carte di credito per fare approvvigionamento di cibo o rifornimento del carburante.
"Una partita persa"
In fuga con il 39enne ci sono anche la compagna Antonella e il figlio di quasi 9 anni. "Comunque, qualunque cosa abbia architettato per avere un futuro da uomo libero io la vedo dura. - spiega un'investigatore al Corriere della Sera -Può funzionare in un film americano ma così, con la donna e il figlio al seguito, è una partita persa. Dove vanno? Dove va il bambino a scuola? Come si nascondono? Sono segnalatissimi ovunque". Intanto i legali di Bozzoli si sono trincerati dietro a un secco "no comment".
Il padre Adelio, che ha sempre sostenuto l'innocenza del figlio, solleva le braccia: "Non saprei cosa aggiungere", dice. Nessun commento anche da parte dei familiari della vittima. Gli inquirenti sono fiduciosi: "Lo troveranno e pagherà il suo conto con la giustizia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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