Caso Boccia, al via le analisi sui pc e smartphone sequestrati

Sotto osservazione i contenuti presenti in tre cellulari, cinque schede sim, due pen drive, due pc e un tablet. La donna è indagata per violenza o minacce a corpo politico e lesioni personali

Caso Boccia, al via le analisi sui pc e smartphone sequestrati
00:00 00:00

Prosegue l'inchiesta giudiziaria della procura di Roma su Maria Rosaria Boccia, indagata per violenza o minacce a corpo politico e lesioni personali dopo la denuncia presentata dall'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Sono infatti cominciate le operazioni di estrapolazione dei dati dall'intero materiale informatico sequestrato dagli investigatori due giorni fa nell'abitazione privata della donna a Pompei: materiale che includeva tre cellulari, cinque schede sim, due pen drive, due pc e un tablet. Su tutti questi dispositivi si svilupperanno gli accertamenti che sono stati delegati ai carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dai pm di Piazzale Clodio, e che adesso analizzeranno i vari documenti e chat eventualmente presenti al loro interno.

Come si legge in particolare nelle accuse formulate nel decreto di sequestro, Boccia "dopo la fine della relazione affettiva extraconiugale con Sangiuliano e dopo aver appreso che la bozza del decreto di nomina firmata dal ministro era stata bloccata" per volontà dello stesso Sangiuliano, avrebbe contattato "ripetutamente" l'ex ministro "richiedendo appuntamenti, rifiutati". Non solo, ma contattava ripetutamente gli uffici del ministero per conoscere gli esiti della procedura di nomina, informava Sangiuliano di una sua presunta gravidanza "e contattava ripetutamente la moglie di Sangiuliano, con chiari riferimenti alla sua relazione extraconiugale con il marito".

Da quello che è altresì noto, la donna avrebbe simulato la propria presenza in luoghi frequentati privatamente dall'ex esponente del governo, pubblicando progressivamente - senza il consenso di quest'ultimo - foto private, nonché scatti oggetto di manipolazione che la ritraevano all'interno del ministero dei Beni e delle Attività culturali. Boccia avrebbe poi divulgato gradualmente e in maniera frammentata, ai media e sui social, "notizie attinenti alla sua relazione con Sangiuliano, ai suoi rapporti con il Mibact e all'accesso a documenti e informazioni riservate del Ministero, ogni volta alludendo alla disponibilità di altre notizie compromettenti per il ministro".

L'avvocato Silverio Sica, legale di Gennaro Sangiuliano, ha ribadito l'assoluta serenità del suo cliente: "Il ministro aveva un controllo pieno della situazione per quello che riguarda gli affari ministeriali - ha dichiarato nel corso del programma "L'Aria che Tira" su La7 -. Tanto è vero che noi siamo assolutamente sereni avendo acquisito tutto potranno vedere che non c'è nulla". Alla domanda di David Parenzo sul fatto se esistano altre foto e altre cose che possono uscire nei prossimi giorni, Sica ha prontamente risposto: "Lo escludo.

Ovviamente non posso escludere che tutto quello che ha captato questa persona (Maria Rosaria Boccia, ndr) e in altri luoghi e di nascosto. Questo lo sa lei ma certamente non con la consapevolezza del ministero". Per questo presunto reato, Maria Rosaria Boccia rischia fino a sette anni di reclusione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica