Era finito in manette nei mesi scorsi dopo aver massacrato di botte un barista di 80 anni, colpendolo più volte con una sedia ed urlando di chiamarsi Bin Laden. Nelle scorse ore, a seguito di una perizia proveniente da un precedente procedimento nei suoi confronti, che lo dichiarava incapace di intendere e di volere, è stato tuttavia assolto. Protagonista della vicenda che arriva da Perugia è un cittadino straniero di 37 anni, che sul finire della scorsa primavera (stando a quanto riportato dalla testata online PerugiaToday) aveva aggredito il titolare e barista di un bar del capoluogo umbro rendendone necessario l'accesso in ospedale. L'aggressione risale alla mattina dello scorso 5 giugno: secondo quanto ricostruito, il gestore avrebbe invitato lo straniero impaziente di entrare ad attendere l'apertura dell'esercizio commerciale, ma quest'ultimo non l'avrebbe presa bene.
Aveva dato in escandescenze, dicendo di essere Bin Laden. L'anziano, spaventato, si sarebbe a quel punto barricato all'interno del locale insieme alla moglie, per una precauzione rivelatasi tuttavia vana: il trentasettenne avrebbe infatti sfondato la porta a vetri del bar utilizzando una delle sedie dei tavolini all'aperto. Ed avrebbe utilizzato la medesima sedia anche per colpire l'ottantenne, assestandogli più colpi e facendolo cadere a terra. Il peggio è stato evitato anche grazie all'intervento della moglie del titolare, che in attesa dell'arrivo della polizia si sarebbe frapposta fra i due. L'aggredito è stato portato in ospedale, dove gli è stata riscontrata la “frattura metaepifisi prossimale dell'omero destro" oltre a "infrazioni corticali della base della falange intermedia del secondo dito della mano sinistra, trauma cranico-facciale con frattura delle ossa del naso e frattura lacero contusa frontale".
L'uomo è finito in manette ed è rimasto in carcere fino a ieri, quando il giudice ha revocato la misura cautelare. Il motivo? Le sue condizioni sono state sancite da una perizia psichiatrica proveniente da un precedente procedimento per violenza sessuale (chiusosi con la sua assoluzione) secondo cui l'imputato è "fortemente paranoide" e diventa aggressivo quando si sente in pericolo. Pur essendo“pericoloso socialmente”, ne è stata riconosciuta l’incapacità di “intendere e volere” e di “partecipare al processo”.
Ed è su queste basi che è a quanto pare maturata l'assoluzione: il giudice ne ha disposto anche il ricovero in una Rems per due anni, anche se in Umbria non ci sono a quanto pare strutture del genere. Ed al momento non vi sarebbero quindi certezze sul luogo in cui il cittadino straniero sarà ricoverato, nè sulle tempistiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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