"Forse guardava un film". Il sospetto dietro all'incidente Flixbus sull'A1

La procura avrebbe dei sospetti circa la condotta dell'autista, e per tale ragione avrebbe deciso si avviare una perizia sullo smartphone. Nell'incidente morì un ragazzo di 19 anni

"Forse guardava un film". Il sospetto dietro all'incidente Flixbus sull'A1
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Si torna a parlare del terribile incidente che lo scorso 25 marzo aveva visto un autobus Flixbus schiantarsi contro il guard rail mentre stava percorrendo un tratto dell'A1, tra Modena Sud e Valsamoggia, per la precisione al chilometro 174. A causa dell'impatto, numerosi viaggiatori che si trovavano a bordo erano rimasti feriti, e un ragazzo congolese di 19 anni, tale Vindou Illumine Junior Kersant, aveva perso la vita. La procura di Modena, che sta conducendo le indagini sul caso, sta cercando di chiarire la posizione dell'autista del mezzo.

Un film sullo smartphone?

Il sospetto degli inquirenti è che il conducente del Flixbus stesse guardando un film sullo smartphone e che quindi non stesse prestando la dovuta attenzione alla carreggiata. Per tale ragione è stata recentemente disposta una perizia sul cellulare. L'attenzione, dunque, è tutta sull'autista originario di Alatri, attualmente indagato per omicidio stradale. Tante le ipotesi al vaglio degli inquirenti, dalla manovra azzardata al guasto meccanico, fino al colpo di sonno. Il tragitto da percorrere, del resto, era lungo (Milano-Roma).

Un passeggero del mezzo, però, avrebbe dichiarato di aver visto la luce dello schermo di un cellulare proveniente proprio dalla postazione di guida, cosa che metterebbe nei guai l'autista. Il fascio di luce, fra l'altro, sarebbe stato notato pochi minuti prima dell'impatto. Il conducente stava dunque tenendo gli occhi sul telefono anziché sulla strada? Questa la domanda a cui gli investigatori vogliono rispondere. Un ingegnere informatico è stato dunque incaricato dalla procura modenese e si occuperà di esamirare il dispositivo dell'imputato.

Le informazioni a disposizione

Al momento sappiamo che l'autista è risultato negativo ai test antidroga e all'acol test. Persino la velocità di percorso era corretta: 95 chilometri orari, dunque entro il limite consentito. Caduta anche l'ipotesi del colpo di sonno, negato dallo stesso conducente, rimane la pista della distrazione. Uno dei passeggeri è convinto di aver visto un fascio luminoso dalla postazione del guidatore. Forse il conducente Flixbus non stava tenendo gli occhi sulla strada e per tale ragione non avrebbe evitato l'incidente.

Da qui l'importanza di esaminare la memoria del cellulare, così da

risalire a tutte le operazioni svolte in quel momento sul dispositivo. L'uomo è rappresentato dal legale Giampiero Velluci, che ha invece richiesto un accertamento tecnico sulle barriere protettive autostradali.

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