Condanna a quattro anni di reclusione per Wolfgang Rieke, il camionista tedesco che nel novembre 2022 travolse e uccise l'ex campione di ciclismo Davide Rebellin: lo ha stabilito il Tribunale di Vicenza. Il camionista era accusato di omicidio stradale con l'aggravante della fuga perchè con il suo Tir aveva raggiunto la Germania dove poi era stato individuato e arrestato dai carabinieri di Vicenza. Rebellin aveva 51 anni quando fu investito mentre si allenava in bici lungo la SR 11, presso Montebello Vicentino.
Il pm Hans Roderich Blattner aveva chiesto cinque anni di carcere per il camionista mentre nel dicembre scorso il Gip aveva respinto la richiesta di patteggiamento a 3 anni e 11 mesi di reclusione presentata dai legali del camionista. Ora a Rieke sono state concesse le attenuanti generiche per aver risarcito la famiglia di Rebellin con 825mila euro.
Dopo una complessa attività di indagine della Procura insieme con il nucleo investigativo dei carabinieri di Vicenza, era emersa la dinamica dell'incidente, accertata dalle registrazioni delle videocamere di sorveglianza in prossimità del sinistro. L'autista Rieke, dopo l'investimento, era sceso dal suo mezzo e si era avvicinato al ciclista, poi subito dopo era risalito a bordo dell'autoarticolato allontanandosi, venendo anche fotografato dai presenti.
Gli inquirenti hanno poi fornito nuovi particolari della condotta di Rieke che hanno aggravato la sua posizione: "Alla data del 3 dicembre 2022, alla motrice del mezzo non risultava più collegato il rimorchio a colore prevalentemente rosso presente al momento del sinistro, bensì altro diverso rimorchio a colore prevalentemente bianco, ed emergeva che il mezzo era stato successivamente all’incidente lavato mediante detergente concentrato, a forte reazione decapante e ad alta reazione acida".
In sostanza aveva cercato di cancellare le tracce di sangue dal mezzo. Il camionista tedesco era già stato condannato (patteggiando la pena) a Foggia nel 2001 per essere fuggito dopo un incidente senza prestare soccorso a persone coinvolte. E nel 2014 a Chieti la Polizia gli ritirò la patente per guida in stato di ebbrezza. Pena poi estinta per decorso del tempo.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Rebellin sarebbe stato agganciato dal mezzo pesante all’uscita dalla rotatoria. La vittima sarebbe stata investita mentre l’autista stava facendo manovra per entrare nel parcheggio.
La bicicletta del campione di San Bonifacio è stata trovata a circa una trentina di metri di distanza dal luogo dell’impatto. Il fratello di Rebellin, Carlo, sentito di un incidente a un ciclista, era subito accorso sul posto e aveva riconosciuto la bici del fratello.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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