L’ex speaker radiofonico Andrea Piscina condannato a 6 anni per pedopornogafia e violenza sessuale

Fingendosi una ragazzina, il venticinquenne avrebbe adescato bambini e ragazzi sui social per indurli a videochiamate hard. Il pm chiedeva una pena di 9 anni

L’ex speaker radiofonico Andrea Piscina condannato a 6 anni per pedopornogafia e violenza sessuale
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Sei anni di reclusione: questa la condanna sancita dal gup di Milano Roberto Crepaldi nei confronti dell’ex speaker radiofonico Andrea Piscina, imputato di produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale aggravata. Arrestato a giugno, il venticinquenne avrebbe indotto sui social degli adolescenti a compiere atti di autoerotismo dopo averli adescati fingendo di essere una ragazza di sedici anni. È stato lo stesso Piscina ad ammettere gli abusi nel corso dell'ultima udienza. Il pubblico ministro Giovanni Tarzia aveva chiesto una pena di nove anni, ma il gup del tribunale meneghino ha riconosciuto le attenuanti generiche e lo ha assolto da uno dei sei capi di imputazione, relativo all'istigazione di due minori invitati a riprendere i compagni negli spogliatoi della polisportiva, dove lui era animatore.

Conosciuto per il suo lavoro come speaker radiofonico a Rtl 102.5 – che lo aveva sospeso in via cautelativa – Piscina avrebbe adescato i minori sulle piattaforme social presentandosi con falsi nomi. Alessia, Anna e ancora Sara: queste le identità inventate per ottenere chat e videochiamate hard, poi registrate. Nel suo cellulare erano state trovate centinaia di immagini di bambini tra i 9 e i 14 anni.

Assistito dall’avvocato Valentina Di Maro, ha offerto una somma economica come risarcimento e ha intrapreso un percorso in carcere. "La nostra vittoria è che Andrea abbia riconosciuto di avere un disturbo e abbia intrapreso un percorso di guarigione con il Cipm (Centro italiano per la promozione della mediazione). La vera vittoria di Andrea è aver riconosciuto il suo disturbo e aver capito che questo è il vero problema. L'obiettivo oggi è ottenere la sua guarigione" le parole della legale.

L’indagine era partita dalla denuncia presentata nell’estate del 2023 dalla madre di un ragazzo che frequentava la polisportiva in cui Piscina lavorava come animatore.

L’attività degli investigatori aveva portato alla luce molte immagini, attraverso le quali erano stati identificati altri due minorenni adescati dallo speaker radiofonico, che non ha mai avuto contatti fisici. Le violenze sessuali contestate sono avvenute unicamente attraverso l’utilizzo delle piattaforme social.

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