"Malvagia? No, una bambina". Parla il parroco di Alessia Pifferi

Parla il parroco di Alessia Pifferi: il religioso vuole incontrare la donna e spiega come, a suo vedere, non si sia stupito della morte della figlia Diana

"Malvagia? No, una bambina". Parla il parroco di Alessia Pifferi
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Non solo perizie di esperti, quella dello psichiatra Elvezio Pirfo nominato dalla procura e quella di parte della difesa: nel processo a carico di Alessia Pifferi si leva anche la voce del parroco, don Agostino Brambilla, sacerdote nella chiesa che la donna frequentava da piccola. Il religioso l’avrebbe conosciuta quando lei aveva 6 anni e si è detto “colpito” e “dispiaciuto” quando nel luglio 2022 è venuto a conoscenza del decesso di Diana Pifferi, morta di stenti. Alessia aveva lasciato da sola in casa la figlia di 16 mesi per 6 giorni. Ma al tempo stesso il sacerdote afferma di essersi detto: “Non mi stupisco, è l’Alessia”.

Don Brambilla è stato intervistato da Quarto Grado, spiegando il suo modo di vedere, in base alla conoscenza storica, la figura di Alessia Pifferi: per lui la donna è “fragile e, come dire, bambina. Era bambina a 9 anni, a 19 anni, è bambina a 29”.

Secondo il religioso quindi, quanto è accaduto è frutto di una profonda immaturità. “Per Alessia sono vere anche le fate - ha spiegato - Una fata avrebbe provveduto a sua figlia, o perché la figlia piangeva magari una persona sotto si sarebbe accorta… le fate risolvono i problemi. È malvagia, è una strega? No, è una bambina, è una bambina adulta. Ma da qui a dire è responsabile, ce ne passa. La figlia era una bella bambola. Quando per caso ha un problema però la bambola è nella polvere”.

In altre parole, per don Brambilla Alessia avrebbe lasciato morire Diana di stenti “perché non è in grado di fare una scelta”. A riprova di questo assunto, il prete ha raccontato del matrimonio contratto dalla donna, che ha definito non come un matrimonio d’amore: l'ex marito l’avrebbe scelta e lei si sarebbe sentita tanto apprezzata da accettare. Il sacerdote sperava che il marito sarebbe riuscito a portarla alla maturità.

Intanto don Brambilla ha scritto una lettera alla legale della donna, Alessia Pontenani, per ringraziarla di aver preso in carico la sua difesa e di aver compreso, a suo vedere, il caso del quale la sua assistita è al centro.

E anche all’avvocato racconta il proprio modo di vedere Alessia e il fatto che la sua personalità “felice all’eccesso” dopo un piccolo complimento, la porti a sentirsi accettata nell’ambiente carcerario. Don Brambilla afferma di voler incontrare Alessia e in chiusura di intervista ribadisce: “Certo ha fatto un’azione da mostro. Ma è una bimba”.

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