A Milano ci sarebbero 12mila migranti irregolari con la richiesta di protezione internazionale e speciale pendente. È quanto emerso da un report effettuato dall'agenzia Agi, che ha rilevato come la sezione Immigrazione del tribunale di Milano abbia 6 giudici ancora alle prese con le richieste del 2018/2019 e che ognuno di loro abbia in carico circa 2mila domande. Per un totale, appunto, di 12mila richieste pendenti.
Stando alle statistiche, solo una parte minoritaria delle domande di asilo inoltrate nel nostro Paese trova accoglimento ma quelle che vengono respinte in prima istanza hanno diritto al ricorso, quindi la permanenza dello straniero a carico del sistema Stato di prolungherà ulteriormente. Facendo un rapido calcolo basato sui tempi di Milano, un immigrato entrato clandestinamente nel nostro Paese, stando ai tempi di lavorazione delle pratiche del tribunale di Milano, che opera sotto organico, può rimanere in Italia per circa 5/7 anni anche senza alcun diritto di protezione, in attesa di una risposta.
Il caso specifico di Milano riguarda circa 12mila cause pendenti relative a domande per le quali le commissioni territoriali hanno già respinto la domanda in prima istanza. Molte delle domande sono relative all'istituto della protezione speciale, pensato per chi non possedesse i requisiti per la protezione internazionale. La protezione speciale è stata eliminata con il decreto Cutro ma la sua efficacia non è retroattiva, quindi tutte le domande inoltrate prima di quel dispositivo sono ancora valide e oberano di lavoro i giudici nei tribunali, come sta avvenendo a Milano.
Nel solo 2022 sono state 10856 le domande di protezione speciale accettate in Italia e considerando quante sono ancora le domande pendenti, e i tempi della giustizia, la possibilità che anche nei prossimi anni ci siano accettazioni per questo tipo di protezione sono molto alte. Il tribunale di Milano dispone di tre sezioni commissioni per l'Immigrazione ma, visti i numeri, è evidente che non siano sufficienti per smaltire in tempi adeguati il carico di lavoro. L'agenzia Agi riporta il caso di un avvocato il cui assistito ha presentato ricorso per la bocciatura della sua domanda nel 2019 ma che solo quest'anno gli è stato assegnato il magistrato.
L’avvocato milanese Paolo Oddi, esperto in materia, all'Agi spiega anche: "Ci vogliono 4-5 anni, molti migranti riescono poi a restare nel nostro Paese perché, quando arrivano davanti ai giudici, dimostrano di avere fatto un percorso virtuoso, trovando un lavoro stabile e costruendo dei legami e gli viene concesso un permesso speciale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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