Ora il padre di Saman accusa l'Italia di razzismo: "Mi vogliono punire così"

Dal Pakistan, il padre di Saman Abbas ha accusato dell'omicidio della figlia il fidanzato di quest'ultima e i suoi familiari. E ha attaccato anche le autorità italiane, dicendosi innocente. "L'Italia mi vuole punire per dare una lezione a chi non adotta la cultura occidentale"

Un primo piano di Shabbar Abbas, padre di Saman
Un primo piano di Shabbar Abbas, padre di Saman
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Il processo in corso a Reggio Emilia per la morte di Saman Abbas dovrebbe riprendere il prossimo 8 settembre, con la sentenza di primo grado che potrebbe arrivare a cavallo fra i prossimi mesi di ottobre e novembre. Dal Pakistan, però, Shabbar Abbas continua a negare di essere coinvolto nell'uccisione della figlia, accusando lo Stato italiano di volerlo "punire" ed indicando il fidanzato della giovane e i suoi familiari come colpevoli dell'omicidio. Queste, sulla base di quanto riportato dalla stampa emiliana, le dichiarazioni del padre di Saman, trascritte nella relazione del magistrato pakistano che ha dato parere favorevole alla sua estradizione. Il genitore della diciottenne uccisa a Novellara nella notte fra il 30 aprile e il 1 maggio del 2021 per essersi opposta al matrimonio forzato con un cugino, è imputato in Italia insieme ad altri quattro parenti (la madre, lo zio e due cugini di Saman) con l’accusa di omicidio, distruzione di cadavere e sequestro.

Ma non è mai comparso fisicamente in aula, in quanto dopo essere tornato in patria a seguito della tragedia non ha più fatto ritorno in Emilia. L'uomo potrebbe quindi essere estradato: il condizionale è d'obbligo perché è sì arrivato l'ok della corte distrettuale di Islamabad, ma il quarantaseienne potrebbe potenzialmente fare ricorso e l'ultima parola sull'argomento spetta a quanto pare al governo pakistano. Intanto, Shabbar ha fornito alla giustizia pakistana la propria versione dei fatti. Ed avrebbe a quanto sembra lanciato vere e proprie accuse alle istituzioni italiane. “Le autorità italiane hanno voluto dare una lezione a chi non adotta la cultura occidentale - le sue considerazioni, contenute nel documento sopracitato e riportate dalla testata Reggionline.it - Telereggio - mi appello al governo del Pakistan affinché indaghi i reali colpevoli del rapimento e dell’uccisione di Saman”.

Sempre secondo lui, la famiglia Abbas aveva inoltre già deciso di tornare in Pakistan ancor prima della scomparsa di Saman, in quanto non tutti i componenti del nucleo familiare si sarebbero integrati al meglio e sarebbero stati "spaventati dalla cultura locale". Non è tutto, perché Shabbar Abbas non avrebbe alcun dubbio nemmeno sull'identità degli assassini: l'uomo ha puntato il dito contro il fidanzato di Saman, Sadiq Ayoub, e i familiari di quest'ultimo. E ha infine accusato anche Danish Hasmain, zio della ragazza, di falsa testimonianza.

“Non l’ho uccisa io, ma l’hanno uccisa loro - ha chiosato Shabbar Abbas - e il fidanzato e Danish stanno testimoniando cose non vere solo per avere benefici. L’Italia mi vuole punire, il Pakistan trovi i veri colpevoli".

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