Bufera sul Pd: indagato l'ex governatore Oliverio e un suo assessore

Nel blitz dei carabinieri del Ros, 43 sono finite in carcere o ai domiciliari: tra queste anche Vincenzo Sculco, ex consigliere regionale della Margherita

Bufera sul Pd: indagato l'ex governatore Oliverio e un suo assessore
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Terremoto tutto a sinistra in Calabria. L'ex presidente della Regione Mario Oliverio, eletto governatore con il Partito Democratico nel 2014 e in carica fino al 2020, l'ex assessore regionale Nicola Adamo (Pd) e l'ex consigliere regionale della Margherita Vincenzo Sculco (posto agli arresti domiciliari) risultano tra gli indagati nell'ambito di una maxi-operazione dei carabinieri del Ros, su direttive della Dda di Catanzaro. Oliverio, in particolare, è accusato di associazione per delinquere aggravata dalle modalità mafiose. A Crotone e provincia, complessivamente sono 43 le persone finite in manette o ai domiciliari - dei 123 indagati in totale - perché accusate a vario titolo di associazione mafiosa, associazione a delinquere semplice, truffa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori.

Le accuse nei confronti di Oliverio

L'ordinanza di custodia cautelare emessa nell'ambito dell'operazione del Ros di carabinieri sui rapporti tra politica e la 'Ndrangheta è particolarmente significativa. Nel capitolo "L'influenza di Sculco Vincenzo sulle assunzioni presso la Congesi (Consorzio integrato per il servizio idrico)" emerge che Sculco avrebbe "consentito di accertare quanto ampio fosse il raggio di influenza politico/affaristico, mostrandosi sempre di più come egli sia considerato un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli aspetti che riguardano l'azione degli enti pubblici del Crotone, e rispetto al quale tutti gli interlocutori sono condizionatamente asserviti. La vicenda delle assunzioni nella Congesi, pur priva di specifiche ipotesi delittuose, ne è l'ennesima lampante dimostrazione".

"L'attitudine penetrativa nei settori della pubblica amministrazione" da parte dell'ex consigliere regionale Vincenzo Sculco, viene sottolineato, "non ha lasciato indenne neanche il consorzio Congesi. In questo contesto, risultano interlocuzioni tra Sculco e, rispettivamente, il presidente Liotti Claudio e il vicepresidente del consorzio Bossi Lucia. Non di semplice conoscenza si trattava, ma di rapporti imperniati da esigenze clientelari. Lo Sculco, da un lato, forte della sua acclarata vicinanza con la Provincia, si metteva a disposizione per far confluire più comuni nel consorzio, in modo da far crescere l'importanza di Congesi (…). Dall'altro Liotti e Bossi si mettevano, a loro volta, a disposizione per assicurare assunzioni di soggetti graditi a Sculco".

I rapporti tra l'ex governatore e un uomo della Ndrangheta

Tra i soggetti segnalati vi è la figura di De Luca Giovanni, persona contigua ai Grande Aracri di Cutro (Kr). Stando alle dichiarazioni del collaboratore Giglio Giuseppe, "De Luca si sarebbe messo a disposizione di Oliverio Mario per procacciargli dei voti, nella tornata elettorale del 2014, ricevendo da parte del politico rassicurazioni in relazione a richieste che avrebbero formulato. Deve evidenziarsi che l'esito dell'interessamento di Sculco andava a buon fine, atteso che risulta la assunzione del De Luca nel mese di maggio 2017". "Ovviamente - si annota nell'ordinanza -, anche queste risultanze lumeggiano vieppiù l'enorme capacità dello Sculco di incidere su nomine riguardanti enti territoriali e locali, anche di soggetti legati alla criminalità organizzata. Nel caso di specie, uno dei personaggi era un soggetto contiguo ad ambienti criminosi che, secondo l'apporto informativo dei collaboratori di giustizia, sarebbe stato compulsato per il procacciamento dei voti da parte di uno dei principali indagati": ovvero Marco Oliveiro.

Occhiuto: "Grazie Gratteri, da Regione tolleranza zero contro malaffare"

"Ringrazio il Ros dei Carabinieri e tutte le forze dell’ordine che questa mattina hanno condotto un importante maxiblitz anti 'Ndrangheta in Calabria. Emerge un quadro preoccupante, con un'organizzazione che avrebbe messo in piedi un 'diffuso sistema clientelare' per la gestione di appalti pubblici". Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. "Ringrazio, in modo particolare, il procuratore Nicola Gratteri per il suo prezioso lavoro, per la sua quotidiana attività contro il malaffare, e anche perché con queste operazioni ci dà la possibilità di avere - grazie a strumenti che noi non abbiamo e dei quali può invece usufruire l'autorità giudiziaria - elementi conoscitivi utilissimi per portare avanti la nostra complessa azione di governo della Regione.

Ogni livello istituzionale - aggiunge il governatore di Forza Italia - si deve impegnare, nel rispetto dei rispettivi ruoli, per combattere le pratiche illecite e clientelari: questa battaglia non può essere relegata alla sola magistratura".

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